Papa Francesco: “La Chiesa del futuro perderà privilegi e sarà meno politica”

“Oggi c'è il problema delle vocazioni, sì. E’ anche vero che in Europa ci sono meno persone giovani. Prima si avevano tre, quattro figli a famiglia. Adesso spesso solamente uno”

Come sarà la Chiesa del futuro? Perderà privilegi, sarà meno politica e dei più piccoli. Parole di Papa Francesco.

“Papa Benedetto è stato un profeta di questa Chiesa del futuro, una Chiesa che diventerà più piccola, che perderà molti privilegi, sarà più umile e autentica e troverà energia per l’essenziale. Sarà una Chiesa più spirituale, più povera e meno politica: una Chiesa dei piccoli”. Lo ha detto il Papa nella conversazione coi Gesuiti maltesi, nel corso del recente viaggio a Malta, pubblicata oggi da padre Antonio Spadaro, direttore di Civiltà Cattolica.

“Benedetto da vescovo lo aveva detto: prepariamoci a essere una Chiesa più piccola. Questa è una delle sue intuizioni più ricche”, ha osservato Bergoglio. “Oggi c’è il problema delle vocazioni, sì. E’ anche vero che in Europa ci sono meno persone giovani. Prima si avevano tre, quattro figli a famiglia. Adesso spesso solamente uno. I matrimoni calano, mentre si pensa a crescere nella professione. Direi alle mamme di questi trentacinquenni che vivono nella famiglia di origine di non stirare più le camicie!”.

“In questa situazione – ha messo in guardia Francesco- c’è anche il rischio di voler cercare le vocazioni senza adeguato discernimento. Ricordo che nel 1994 si fece un Sinodo sulla vita consacrata. Io ero venuto come delegato dell’Argentina. Allora era scoppiato lo scandalo delle novizie nelle Filippine: le Congregazioni religiose andavano lì alla ricerca di vocazioni da ‘importare’ in Europa. Questo è terribile. L’Europa è invecchiata. Dobbiamo abituarci a questo, ma dobbiamo farlo creativamente, in modo da assumere per le vocazioni umiltà, servizio, autenticità”.