Silvio Berlusconi, in un colloquio con il quotidiano “Libero”, parlando dell’attesa sentenza della Cassazione sui diritti Tv del prossimo 30 luglio e delle sue conseguenze, spiega di essere “abbastanza ottimista”, visto che – sostiene il Cav – “non possono condannarmi”. Insomma, l’uomo di Arcore è convinto: “Se non c’e’ pregiudizio, se non ci sono pressioni, la Cassazione non puo’ che riconoscere la mia innocenza". E anche se alla fine dovesse essere condannato, il leader del Popolo della Libertà è pronto ad andare dietro le sbarre: “Non faro’ l’esule, come fu costretto a fare Bettino Craxi. Ne’ accettero’ di essere affidato ai servizi sociali come un criminale che deve essere rieducato. Ho quasi settantotto anni e avrei diritto ai domiciliari, ma se mi condannano, se si assumono questa responsabilità, andrò in carcere".
Berlusconi ribadisce: non possono condannarmi. “Facevo il presidente del Consiglio, cosa ne potevo sapere io dei contratti per i diritti tv"; "vi pare che avrei rischiato tutto questo per tre milioni dopo averne corrisposto piu’ di 500 in un solo esercizio?". Sulle eventuali conseguenze, Berlusconi e’ netto: "Io non faro’ cadere Letta, ma sara’ il suo partito a farlo. Se io venissi condannato, il Pd non accetterebbe mai di continuare a governare insieme con un partito il cui leader e’ agli arresti e interdetto dai pubblici uffici".
Silvio dunque è deciso a non mollare e andare fino in fondo. Non ha alcuna intenzione di scappare, sembra, ma di affrontare a testa alta il processo Mediaset fino all’ultimo. A poco vale il comunicato stampa diramato in mattinata da Palazzo Grazioli, nel quale si spiega che il Cav “non ha rilasciato alcuna intervista” e che “il direttore Belpietro ha liberamente interpretato il senso di un colloquio in cui sono state confermate l’assoluta infondatezza delle accuse rivolte al Presidente Berlusconi e la sua precisa volonta’ di continuare a offrire il suo contributo al popolo dei moderati”. Le dichiarazioni riportate da “Libero”, pur non essendo contenute in una vera e propria intervista, fanno comunque capire quali siano le intenzioni del leader PdL. Tanto è vero che Silvio Berlusconi, nonostante la nota di smentita da parte di Palazzo Grazioli, posta il colloquio che apre il quotidiano "Libero" sulla propria pagina di Facebook, registrando oltre 3.500 ‘mi piace’ e 1.400 commenti. Non solo: l’intervista viene rilanciata anche sul sito ufficiale del Pdl e sull’account Twitter del partito.
Ormai manca davvero poco al giorno del giudizio. Presto, sapremo se la politica italiana verrà scossa da una sentenza che mai prima d’ora potrebbe essere così importante per il futuro dell’attuale esecutivo e dell’Italia tutta.
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