Ignazio Marino si è ufficialmente dimesso da sindaco di Roma. Dopo l’annuncio di giovedì scorso, nel pomeriggio la lettera di dimissioni è stata consegnata dal primo cittadino della Capitale alla presidente dell’assemblea comunale Valeria Baglio. Così commenta la stessa Baglio: "Le dimissioni diventano efficaci trascorso il termine di 20 giorni. Chiaramente c’è un po’ di amarezza, ma con serenità e responsabilità si è presa questa decisione. In questi giorni il sindaco deve lavorare come tutti noi per terminare quello che abbiamo cominciato e concludere il mandato nel migliore dei modi".
Per Marino è stato in effetti un lunedì di lavoro come tanti altri. Il sindaco dimissionario ha firmato diversi importanti provvedimenti. Tra questi l’atto di costituzione di parte civile di Roma Capitale nel procedimento penale nei confronti di cinque imputati del procedimento penale Mafia capitale, tra cui l’ex direttore generale di Ama Giovanni Fiscon: il procedimento inizierà il prossimo 20 ottobre e Marino potrà dunque parteciparvi in veste di sindaco, cosa che non gli sarà concessa invece per il filone principale dell’inchiesta, al via il 5 novembre.
Al momento sembrano ormai remote le ipotesi di un ripensamento in extremis del chirurgo dem, nonostante le ormai continue manifestazioni di affetto da parte della cittadinanza: anche oggi un gruppo di fan si è radunato sotto la sede del Pd per protestare con la ‘rimozione forzata’ di Marino. Ma il prefetto Franco Gabrielli taglia corto e spiega che l’avvicendamento tra sindaco e futuro commissario non comporterà problemi per il Giubileo: "Questa è una città che sta in piedi da più di 2000 anni…”.
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