E’ proprio il caso in cui "il bue dà del cornuto all’asino". Nel pomeriggio di oggi, 7 giugno, doveva aver luogo il tanto atteso incontro tra esponenti del Pd e quelli del m5s per definire i punti salienti della tanto attesa e discussa legge elettorale. Questa volta il Pd, avendo finalmente capito la "qualità" dell’interlocutore, ha preteso che l’incontro fosse accompagnato da una risposta scritta ai punti evidenziati. Credo che tale procedura sia più che doverosa, considerando che il m5s non ha mai voluto partecipare alla formazione del governo, si è comportato in modo "poco elegante" nell’incontro con Renzi e, al di fuori di ridicole quanto volgari critiche, non ha mai tirato fuori dal suo cappello un’idea sensata.
E’ un coma politico talmente evidente e pesante, quello del Movimento 5 Stelle, che il suo capo supremo, il comico Grillo, ha attribuito il flop delle recenti elezioni alla Tv e, pertanto, democraticamente ha deciso che nessun rappresentante del proprio movimento dovrà più partecipare a trasmissioni televisive. Ha ragione, un conto è sparare panzane nelle goliardate di piazza ed un conto è esporre idee e programmi in T v. Non avendone, come potrebbero fare?
Non avendo il m5s dato una risposta scritta al Pd, l’incontro è saltato. L’esponente pentastellato Di Maio ha liquidato la faccenda con: "Da ora in poi parliamo solo con Renzi, nel Pd gli altri non sono affidabili, siamo esterrefatti". Vabbé, il Pd non è sicuramente il non plus ultra dell’affidabilità, ma il m5s disconosce ampiamente il significato di tale termine.
Sicuramente la risposta richiesta non è stata approntata in quanto i pentastellati in questo periodo sono impegnati con conferenze ben più importanti, come quelle che riguardano le emissioni di radon quali indicatori di sicuri terremoti tenute addirittura da Grillo, quelle sul grano saraceno tenute dal gruppo dei deputati m5s e quelle dell’allevamento intenso dei bovini vero responsabile dell’effetto serra tenute da Di Battista.
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