Il patrimonio illecitamente creato da Luigi Lusi, il villone di Genzano e l’appartamento in via di Monserrato, nel cuore di Roma, torneranno nella disponibilita’ dello stato italiano. E non della Margherita. Lo ha deciso la sezione regionale della Corte dei Conti, basandosi su un’istanza presentata da Lusi quattro mesi fa, hanno stabilito che i beni mobili ed immobili sequestrati in passato all’ex tesoriere della Margherita, per un valore di 16 milioni, andranno nella casse del Ministero dell’Economia e non saranno restituite al partito. I giudici contabili hanno quindi recepito un ricorso presentato dalla Procura regionale che puntava ai beni, mobili ed immobili, a cui i magistrati romani avevano posto i sigilli perche’ ottenuti da Lusi con l’utilizzo illecito dei fondi destinati al partito. L’ex senatore e’ attualmente sotto processo proprio per l’accusa di appropriazione indebita: si sarebbe, secondo l’accusa, impossessato di quasi 23 milioni di euro. Nel provvedimento della Corte dei Conti, emesso dal collegio presieduto da Ivan De Musso, si sottolinea che l’ex tesoriere, attualmente ‘ha ammesso la propria responsabilita’ amministrativa e non ha contestato il danno derivante dalla sua illecita gestione dei fondi ricevuti dal partito politico a titolo di rimborso per le spese elettorali’.
Gli stessi giudici contabili hanno deciso di decurtare dall’originaria cifra sottratta alle casse dei Dl (Democrazia e Liberta’) la somma di 6 milioni e 254 mila euro che l’ex tesoriere aveva precedentemente pagato all’erario per imposte e tasse relativi a beni acquisiti con i fondi illecitamente gestiti.
Il 22 maggio scorso, sentito come testimone al processo, l’ex presidente dei Dl, Francesco Rutelli, aveva affermato che a Lusi sarebbe stato ‘tolto fino all’ultimo centesimo’. ‘Ci sono ladri al mondo, lui e’ il piu’ odioso. Non molliamo di un millimetro – aveva detto Rutelli – ci riprenderemo quello che ci ha tolto. Solo allora giustizia sara’ fatta’. E ora per gli avvocati di Lusi, Luca Petrucci e Renato Archidiacono, la decisione ‘rappresenta nei fatti la miglior risposta al Collegio dei Liquidatori de La Margherita, i cui componenti avevano, di recente, pubblicamente avanzato perplessita’ sui reali intendimenti del nostro assistito in ordine alla sua effettiva volonta’ di procedere alla restituzione del patrimonio in favore dello Stato’. Secca la replica dei liquidatori della Margherita: ‘questa sentenza non e’ rilevante e stiamo accertando tutte le altre forme di appropriazione indebita da parte di Lusi e dei suoi familiari: viaggi di piacere e spese indebite che abbiamo gia’ stabilito di perseguire in sede civile. Ci vorra’ del tempo, ma Lusi non avra’ alcuna possibilita’ di farla franca’.
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