Il risultato conseguito con il recupero di 2,6 milioni per i corsi di lingua e cultura, previsto nell’assestamento di bilancio, è importante. Il vulnus che si era verificato con la “rimodulazione della spesa” del Maeci voluta dal Ministero dell’economia e finanza nella legge di Stabilità 2016 è dunque sanato. Il risultato è ancora più significativo considerando che il Governo, con questo atto, dimostra finalmente di voler invertire il trend, passando ad una nuova fase di ascolto e non delegando esclusivamente al Parlamento il compito di emendare e di migliorare, esercizio sempre più complesso per la limitatezza delle risorse e la difficoltà di individuare possibili coperture”. Così in una nota i deputati Pd eletti all’estero Marco Fedi e Francesca La Marca.
“Si tratta di un passo necessario per ripristinare credibilità e fiducia nel Governo e nell’azione del Parlamento. È quanto ci hanno detto gli enti gestori ed è quanto noi eletti all’estero del PD abbiamo chiesto, ripetutamente, al Governo e alla amministrazione del MAECI. Il messaggio è chiaro e diretto: il recupero del taglio operato dal MEF nell’assestamento di bilancio è una condizione necessaria per riaprire un cammino positivo, ma va ulteriormente sviluppata a partire dalla prossima legge di stabilità. Dobbiamo evitare, infatti, che in essa si concretizzi la riduzione di risorse già prevista per il 2017 e per il 2018 nel bilancio pluriennale. Dobbiamo lavorare, inoltre, affinché la riforma, alla quale il Governo sta lavorando, possa trasformarsi, con opportuni e congrui finanziamenti, in un autentico investimento per il sistema Italia e per la promozione della lingua e della cultura italiane nel mondo”.
“I protagonisti della presenza italiana nel mondo – dagli enti gestori agli Istituti di cultura, dall’ICE alle Camere di Commercio – ci chiedono anche di capire meglio la direzione della riforma. A questa domanda – concludono i dem – ci auguriamo che il Governo possa rispondere con la stessa capacità di ascolto oggi dimostrata e offrendo le occasioni di un serio confronto”.
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