Il 7 marzo 2011 scrivemmo: Filosofi e Politici per la guerra in Libia.
"Insomma, tutti gli Stati occidentali si lamentano da anni – a parole – del modo di fare di Gheddafi, ma tutti (in testa gli anglosassoni che restituirono un assassino artefice di disastro aereo) lo sopportavano per quieto vivere … Ora, persino il filosofo Bernard-Henri Lévy su il Corriere, si è messo a fare lo stratega, proponendo un attacco particolareggiato in sei punti, alla Libia. La frase tipica per tutti d’obbligo è: siamo col popolo libico contro la tirannide. Vorrei vedere chi non lo è, a parole! Non occorre essere filosofo, o generale, o ministro, o capo di stato. Ora bisogna stare attenti, in quanto gli USA combatterono i sovietici aiutando i talebani. Non vorrei che per combattere Gheddafi si aiutasse Al Qaeda. … La francese TOTAL, riportando Khomeini, ebbe una gran fortuna in Iran… a scapito delle società petrolifere americane. “Che gliene frega” ora ai francesi di cacciare Ahmadinejad?! Tutto in nome della libertà uguaglianza e fratellanza… francese!
11 marzo: “Berlusconi possibile tramite con Gheddafi”
L’unica persona che può fare il tramite tra il mondo occidentale e la Libia di Gheddafi è indiscutibilmente Silvio Berlusconi… Tanto le posizioni sono già delineate: la “grandeur” francese con i “corsari” britannici hanno già posto le basi per un “do ut des” con gli insorti… Che vi sia un mandato ufficiale o come “motu proprio”, Berlusconi deve prendere un aereo e recarsi in Libia direttamente da Gheddafi. Siamo tutti convinti che il Rais approfitterà della mano tesa dall’Italia per trovare l’unica via di uscita non disastrosa per se stesso e per il popolo che lo segue.
24 marzo: “Silvio, parti e vai da Gheddafi!”
Vuoi vedere che il Colonnello Gheddafi ha letto proprio la nostra proposta-incitamento al leader Cavalier Berlusconi di andare “motu proprio” a trovare il Rais per ricercare una via di soluzione alla faccenda che si è sempre più ingarbugliata… Forse l’Italietta salverà il mondo da una frastornante insulsa lunga guerra. Anche perché già una volta Berlusconi salvò il mondo da un potenziale cataclisma. Il Rais libico, infatti, era ad un passo dal realizzare un arsenale bellico nucleare. Nel dicembre 2003 Tony Blair annunciò: “Svolta storica, così si combatte il terrorismo!”. A convincere Gheddafi di abbandonare la strada dell’armamento nucleare ed il terrorismo internazionale fu Berlusconi. Non lo rivela il Governo o il TG4 di Fede: lo rivela al mondo intero l’ex ministro della Difesa statunitense Donald Rumsfeld in un’intervista alla Fox News. E scusate se è poco…
12 aprile: “Berlusconi, parti e vai a trovare Gheddafi in Libia!”
Berlusconi, dai uno schiaffo morale a tutti e, bloccando il flusso migratorio, assicura il petrolio e il gas libico all’Italia. I francesi vogliono quello! Ricordiamoci che gli inglesi ci crearono un boicottaggio quando il fascismo volle occupare la Libia, quando loro erano già padroni di mezz’ Africa e mezzo oriente!
5 agosto: “Una proposta per Alfano”
Ci dispiace dirlo, ma quando proponemmo a Berlusconi di non cadere nel solito tranello francese, quando Sarkozy, drogato di Grandeur megalomane, volle attaccare militarmente la Libia, sarebbe stato bene che avesse ascoltato il suggerimento per un intervento diplomatico. Ne avrebbe guadagnato il mondo intero; ne avrebbe guadagnato l’Italia che avrebbe confermato quel ruolo mediatore che ci spetta, stante la posizione strategico-politica che abbiamo nel Mediterraneo;
17 agosto: Ascoltaci Silvio! Mannaggia!”
Mannaggia,… Ci avesse ascoltato Berlusconi, di prendere contatti sottobanco con il Rais e procedere “motu proprio” ad una via di conciliazione, trovando una via d’uscita per lo stesso colonnello. Saremmo apparsi come i salvatori della Pace mediterranea! Risultato, invece: i clandestini che Gheddafi ci manda, quando vogliono andare in Francia, Sarkozy ci dice che non li vuole, perché è un problema nostro! … E adesso? Si radunano loro, le quattro potenze, i soliti prepotenti, alla faccia dell’Europa, alla faccia dei trattati, alla faccia dei rapporti di buon vicinato, mentre migliaia di individui si ammassano a Lampesusa. “Mannaggia!”, Silvio, ci dovevi ascoltare! (Speriamo nel suo successore Alfano, che abbiamo già sollecitato una volta).
25 agosto: Libia, Fine o inizio di un incubo?”
La stupidità occidentale con la bramosia di accaparrarsi individualmente il petrolio ed il gas non ha fatto altro, insomma, che ridipingere come una sorte di “Primavera araba” liberal rivoluzionaria, tutta la sporca faccenda… che sembrando conclusa, potrebbe essere, invece, all’inizio di una “trasformazione ideologico fondamentalista” proprio davanti a casa nostra. Mi domando solo questo: che tutta questa smania democratica afro-mediterranea dalla Tunisia all’Egitto sia un frutto di un’accorta e strategica programmazione a tavolino di qualche potente Stato che, magari, si sta costruendo la bomba nucleare? Che Dio – quello comune a tutte e tre le religioni monoteiste – ce la mandi buona.
25 ottobre 2011: Apprendiamo che il 5 agosto Gheddafi scriveva a Berlusconi, invocandolo: “Caro Silvio ferma le bombe…. Avrei sperato che da parte tua ti fossi interessato della faccenda e che avessi tentato una mediazione prima di dare il tuo sostegno a questa guerra…”. Ci dispiace dirlo “ora”, ma abbiamo perso una enorme possibilità di essere l’ago della bilancia mondiale, fermando una guerra. Fosse finita qui l’ingarbugliata faccenda della situazione geo-politica mediterranea, quasi-quasi, potrebbe andare bene, ma purtroppo, pensiamo che la Libia rappresenterà una vera spina nel fianco dell’Italia. Nutriamo il forte sospetto che sia l’inizio di una nuova pericolosa avventura. Ai posteri l’ardua sentenza. Sta di fatto che finora, l’evoluzione dei fatti ci ha dato ragione.
OGGI 16 maggio 2013 gli Stati Uniti inviano truppe a Sigonella
Una forza di pronto intervento per Bengasi e per una Libia sempre piu’ agitata, in un’area che riguarda tutto il Nord Africa, dal confine tra Algeria e Tunisia fino all’Egitto: e’ questo il motivo dello spostamento di 500 Marines (un’unita’ ribattezzata "Bengasi") dalla base di Moron, nel sud della Spagna, a Sigonella, in Sicilia, annunciato dal Pentagono.
Tutto questo nell’ottica della famosa tanto decantata “Primavera Araba” sostenuta dall’ottusità e dalla cecità del mondo occidentale, quando qualcuno sorrise al nostro incitamento a Berlusconi di far da tramite con il “famigerato tiranno” Gheddafi, che fu poi cacciato ed ucciso da questi nuovi democratici liberal capi che si sono imposti nel bacino mediterraneo, con la conseguenza del continuo incessante flusso migratorio verso le nostre coste. Grazie Francia, grazie Gran Bretagna, grazie Stati Uniti… Grazie ONU!
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