‘Ci sono gravissime crepe e contraddizioni nell’impegno a costruire la sicurezza sul lavoro, che e’ un fondamentale valore costituzionale’, avverte il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano: ‘C’e’ molto da fare in Italia – dice – per migliorare il sistema dei controlli e delle sanzioni’. Mentre il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, chiede ‘vigilanza non vessatoria ma severa’: il governo dopo i primi risultati sa che c’e’ ancora ‘molto da fare’, non abbassa la guardia, e non cedera’ a chi chiede meno pressione su aziende alle prese con le difficolta’ della crisi: ‘In un momento di grave recessione economica puo’ esserci la tentazione di chiedere che si possa chiudere un occhio, ma ho sempre detto che non deve avvenire mai. L’attivita’ ispettiva non viene meno in nessun modo, non deve esserci alcun tipo di cedimento’. Dibattito riacceso dalla giornata nazionale di studio sulla salute e sulla sicurezza sul lavoro’, in Senato a Palazzo Giustiniani, promossa dalla Commissione parlamentare d’inchiesta sul fenomeno degli infortuni sul lavoro.
‘Il problema principale che si impone al Parlamento – dice il presidente del Senato, Renato Schifani – non e’ tanto quello di introdurre nuove garanzie legislative, bensi’ quello di verificare l’effettivita’ delle misure previste dalla legge’, perche’ ‘le morti, gli incidenti, sono dovuti in gran parte alla mancata applicazione della legislazione all’avanguardia che gia’ esiste’.
Elsa Fornero parla di risultati che consentono di essere ‘moderatamente soddisfatti’, ma non dimentica che ‘e’ ancora una giornata in cui dirlo puo’ sembrare paradossale’. E’ l’ennesimo giorno di lutto sul fronte degli incidenti sul lavoro, cosi’ il ministro ha aperto il suo intervento con un ‘pensiero che va alle nuove vittime che purtroppo dobbiamo registrare anche oggi’. Ha poi sottolineato che ‘occorrono quattro condizioni’ per rafforzare l’impegno sul fronte della sicurezza: ‘Buone norme, controlli severi, informazione, investimenti’. Il testo unico varato lo scorso anno segna ‘un forte progresso adeguando la normativa italiana alle pratiche europee. Le buone norme ci sono, ma non bastano mai, e devono tradursi in buoni comportamenti’, avverte il ministro. Serve poi ‘osservanza delle norme’: i controlli ‘devono essere una cosa seria’.
Dal fronte sindacale, per la Cisl ‘serve – dice il segretario confederale Fulvio Giacomassi – una condivisa politica nazionale di prevenzione, declinata attraverso piani di azione che impegnino tutti i soggetti istituzionali, parti sociali ed enti preposti, per scongiurare i rischi, anche oggi evidenziati, di frammentarieta’ degli interventi sul territorio nazionale’. ‘Anche se in maniera piu’ contenuta sono ancora tanti gli incidenti sul lavoro che continuano a verificarsi, ed e’ questo – avverte l’Ugl, con il segretario confederale Paolo Varesi – che deve spingerci ad un impegno costante, a fare di piu’ per arrivare ad una vera cultura della sicurezza’.
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