La direzione nazionale del Pd ha approvato la relazione del segretario Matteo Renzi sulla legge elettorale che prevede che non ci siano modifiche all’Italicum. La relazione e’ stata approvata all’unanimita’, ma le minoranze non hanno partecipato al voto. I voti a favore della relazione di Matteo Renzi sono stati 120. La Direzione e’ composta da circa 170 membri.
Dunque, niente ritocchi, niente ricatti. Matteo Renzi chiude ogni possibilita’ di nuovo, ulteriore confronto sulla legge elettorale. La direzione approva all’unanimita’ e sull’Italicum non tornera’ piu’ a riunirsi, come sottolineato dal presidente Matteo Orfini al termine della votazione.
La minoranza dem accusa il colpo e risponde in ordine sparso. Tra gli altri si fa sentire il deputato bersaniano Alfredo D’Attorre, al termine della direzione Pd, che spiega: “Renzi non ha fatto proprio menzione della riforma costituzionale. E ha detto che non vuole far tornare la legge elettorale al Senato perche’ troppo rischioso: e allora la riforma costituzionale? Mi pare che Renzi esprima profonda sfiducia sul fatto che il processo riformatore possa andare avanti. Mi sono rafforzato nella mia idea che Renzi voglia l’Italicum alla Camera e poi non escluda di andare a votare con il Consultellum al Senato". "Renzi ha fatto una introduzione in stile cubano di un’ora e mezza e poi non si e’ neanche degnato di replicare – sottolinea -, e’ la conferma che il dibattito era assolutamente inutile perche’ le decisioni erano gia’ assunte in partenza".
Stefano Fassina, esponente della minoranza dem, taglia corto: “In Parlamento non voteremo la legge elettorale”, assicura. Staremo a vedere.
Matteo Richetti, Pd: “C’e’ chi l’ha chiamato il giorno della resa dei conti. Io lo chiamo il giorno della decisione, perche’ la politica discute ma poi arriva anche a prendere decisioni e nessuno deve uscire dal Partito Democratico. Vengono fuori posizioni oggettivamente molto diverse, dopo discussioni molto accese, dopodiche’ non essendo una discussione legata a temi etici o di coscienza ci sara’ un voto che stabilisce la linea che il Partito Democratico terra’ in Parlamento. Mi auguro che tutti si attengano al voto con cui oggi la Direzione si è chiusa". Ci sembra difficile, a giudicare le reazioni della minoranza del Pd.
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