“La morte dell’onorevole Tremaglia mi rattrista sul piano personale per il rispetto che avevo per l’uomo e il politico. La sua scomparsa è particolarmente amara poiché avviene in tempi in cui l’impegno del mondo politico nelle battaglie per l’affermazione e la valorizzazione degli italiani nel mondo, che fu sempre la sua missione politica, appare particolarmente appannato”. È quanto ha affermato Eugenio Marino, Responsabile nazionale del PD all’estero, appena ha saputo della scomparsa dell’ex Ministro per gli italiani nel mondo.
“Di Tremaglia – continua Marino – ho sempre apprezzato la coerenza dell’impegno verso le nostre comunità e la costanza nel farsi sempre interlocutore di tutti: degli organismi di rappresentanza istituzionale come delle associazioni, delle categorie come degli avversai politici”. “Ma soprattutto – prosegue l’esponente del PD – ho ammirato la forza con la quale lui, uomo di Destra, avvertiva il senso di ‘Comunità’ che lo portava a sentirsi parte di quel mondo dell’emigrazione che tanto amava”.
“Un senso di appartenenza a una comunità – aggiunge Marino – intesa come comunità solidale di valori, ricca di storia e di esperienze che le politiche neoliberiste da una parte e lo sfilacciamento del rapporto dello Stato italiano con i nostri concittadini nel mondo hanno fortemente minato a favore di politiche e atteggiamenti egoistici, pubblici e privati”.
“Oggi più che mai si dovrebbe – sostiene ancora il dirigente democratico – trarre ispirazione dalla coerenza dell’impegno di Mirko Tremaglia verso le comunità all’estero, confermata anche nel settembre del 2010 da quella fiducia negata al Governo Berlusconi che penalizzava gli italiani all’estero quando la rottura con il Presidente Fini e la costituzione del gruppo di Fli erano ancora di là da venire”.
“Inoltre – conclude Marino – a dieci anni esatti della legge sul voto per corrispondenza, sarebbe utile e doveroso, anche nei confronti di Tremaglia che la volle fortemente, procedere con urgenza alla sua riforma per correggerne i difetti che finiscono per fornire argomenti ai detrattori del voto all’estero. Sarebbe un bel gesto del Parlamento per ricordare la memoria di un politico e di un parlamentare che ha caratterizzato la sua storia personale con l’impegno verso gli italiani nel mondo”.
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