Le Politiche 2013 si avvicinano ed evidentemente le elezioni hanno il potere di risvegliare dal lungo letargo anche i parlamentari più pigri. Ed ecco che dunque rispunta l’On. Guglielmo Picchi, che per 4 anni e mezzo è stato assente dal dibattito politico e sul territorio. Ma il seggio alla Camera dei Deputati, con stipendio e privilegi vari compresi, non si può perdere: così Picchi ha deciso di svegliarsi e di organizzare il proprio comitato elettorale. Lui lo chiama PdL in Europa: in realtà, è un gruppo di persone a cui Picchi chiede di sostenerlo alle elezioni, niente di più.
Picchi, insieme al senatore pidiellino Raffaele Fantetti – quello che ha rappresentato per molti la delusione più grande – sulla carta sono i coordinatori del PdL nel Vecchio Continente. In una nota annunciano che nei prossimi giorni ci saranno riunioni in diverse città europee (era anche ora!) proprio in vista delle primarie del PdL e delle elezioni di primavera. Ma nello stesso comunicato, si possono leggere anche delle frasi fantasiose, tipo “il Pdl Europa è sempre stato a favore degli Italiani all’estero”. Sì? Peccato che del PdL Europa faccia parte Fantetti, lo stesso senatore che a Palazzo Madama ha votato contro la presenza di senatori eletti dagli italiani nel mondo. Tanto per dire.
E ancora: il PdL in Europa ha sempre sostenuto gli italiani nel mondo “cercando di tagliare la spesa cattiva”. Tipo? Abolire – o quasi – i patronati. Va bene, a noi i patronati non piacciono troppo: ma visto l’aria che tira con i consolati, se togliamo anche il sostegno dei patronati ai connazionali, come se la caveranno gli italiani all’estero? Chi darà loro i servizi di cui hanno bisogno? Picchi e Fantetti?
Tutto il resto che si legge nella nota è pura fuffa. Basta con personaggi del genere, che pensano soltanto alla propria poltrona. Cari connazionali, le prossime elezioni saranno per voi l’occasione di mandare a casa chi durante questa legislatura non ha neppure fatto finta di lavorare. Usate il vostro voto come si deve: è l’unica arma che vi resta.
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