Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, i due marò italiani che sono bloccati in India dallo scorso febbraio, continuano ad aspettare che la loro situazione venga risolta. Come? Non si capisce bene. Il governo Monti più che azioni diplomatiche non ha fatto. Azioni comunque all’acqua di rose.
Oggi l’Unione europea ha ribadito la propria solidarietà verso l’Italia, proprio per il caso dei due marò, accusati dell’omicidio di due pescatori indiani. Il rappresentante della Ue per la prima volta è intervenuto al Consiglio di sicurezza dell’Onu, all’interno del dibattito sulla pirateria dedicato al mantenimento della pace e della sicurezza. Ha parlato del caso dei due militari italiani, pur senza mai citare il nostro Paese e l’India: ‘Restiamo profondamente preoccupati – ha affermato nel corso della sua dichiarazione davanti ai Quindici – da uno specifico caso di inosservanza dei principi di base della legge internazionale, riguardante lo status del personale militare in servizio attivo in una missione ufficiale di antipirateria, e la giurisdizione dello Stato di bandiera in acque internazionali’. La preoccupazione per il caso dei due marò italiani varca i confini del BelPaese: ma ancora non si vedono all’orizzonte possibili soluzioni.
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