Contrariamente alla moda imperante, non ho nessuna intenzione di demonizzare i partiti politici, che anzi ritengo uno strumento fondamentale e necessario della democrazia. Ritengo però assolutamente sbagliata e miope la norma approvata dalla Commissione Affari Esteri e Difesa della Camera dei Deputati qualche giorno fa, secondo la quale i partiti politici (a differenza delle altre associazioni o gruppi di cittadini) non dovranno raccogliere alcuna firma per potere presentare una loro lista alle prossime elezioni per il rinnovo dei Comites. Il che si potrebbe tradurre in un fiorire di liste di partito, liste profondamente diverse da quelle cui siamo stati finora abituati e che sono solitamente nate attorno ai temi importanti per le comunità locali (anche con i contributi dei partiti, certo, ma senza che questi siano predominanti).
In questo modo i Comites – invece di essere organismi che aiutano l’integrazione dei connazionali nelle realtà locali (facendo politica nel senso più ampio, nobile, utile del termine) – rischiano di diventare teatrini di scontri che seguono logiche partitiche puramente italiane, comitati elettorali permanenti per connazionali che magari puntano ad approdi romani. Quando invece – se vogliamo parlare di partiti – avremmo sempre più bisogno di italiani che entrano e si impegnano nei partiti politici dei paesi in cui vivono!
Mi auguro vivamente che nei prossimi giorni il Parlamento Italiano trovi il modo di correggere questa avventata decisione.
Claudio Cumani
Presidente del Comites di Monaco di Baviera
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