"Adesso sto meglio, sono in casa con amici, rilassandomi, cercando di ‘digerire’ quanto successo": qualche ora dopo il suo rilascio, la fotografa Francesca Commissari racconta la sua vicenda a Caracas, dopo essere stata fermata venerdi’ scorso durante una manifestazione di protesta. "Fatico a capire esattamente cosa sia successo", sottolinea, ringraziando "gli amici, il giornale venezuelano dove lavoro, il sindacato della stampa, l’avvocato e il consolato di Caracas, che mi e’ stato molto vicino, anche a livello umano".
"Avevo in programma di rientrare in Italia ad aprile. Questa serie di eventi mi ha un po’ sconvolto e sorpreso. Credo che tornero’ in Europa, anche perche’ ho perso le macchine fotografiche e gli altri mezzi necessari per poter lavorare. Non ho neanche il cellulare", aggiunge Francesca, 34 anni, di Finale Emilia. "E d’altra parte, dopo quanto successo avvicinarmi alle proteste potrebbe portare delle complicazioni", afferma sottolineando comunque di "essere innamorata del Venezuela, fin dal primo momento in cui sono arrivata. Anche se – conclude – un po’ sento il richiamo delle radici. E ci sono tante cose da seguire in giro per il mondo, in Europa, nel Medio Oriente, nei Balcani".
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