Vincenzo Nicosia, esponente di Futuro e Libertà nel Regno Unito, è uno dei più cari e vecchi amici di Italiachiamaitalia.it; con lui, negli ultimi sei anni, abbiamo portato avanti diverse battaglie a favore degli italiani all’estero e ci siamo confrontati spesso sui temi più cari agli italiani nel mondo. Oggi abbiamo pensato di sentirlo sulla situazione politica italiana e sul lavoro che svolge Futuro e Libertà in territorio inglese.
Vincenzo Nicosia, dopo l’annuncio delle dimissioni di Berlusconi, cosa cambia dal punto di vista politico?
"Di sicuro, si è usciti da un tunnel di cui non si vedeva mai la fine. A mio parere – dichiara Nicosia a Italiachiamaitalia.it -, il prossimo governo avra’ una grossa patata bollente nelle mani e quindi, dal punto di vista politico, la politica in generale deve cominciare a fare realmente l’Interesse degli italiani e cominciare a dare segnali convincenti affinche’ quel 41% di Italiani che dichiarano che alle prossime elezioni non andranno a votare, si possano ricredere. All’indomani delle dimissioni annunciate, si vedono già le differenti opinioni tra i partiti del centro sinistra, abbiamo un Di Pietro che come La lega ha tenuto per anni sotto scacco il Pdl, vorrebbe tener sotto scacco il Pd. Io penso che alle prossime elezioni rischiamo di rivedere nella sinistra gli stessi scenari che abbiamo visto quando Prodi era il candidato premier".
Futuro e Libertà sembra che, più di ogni altro partito, sia già in campagna elettorale. E’ così?
"Quando si fa politica, si e’ sempre in campagna elettorale, non dichiarata, ma comunque sempre quel clima c’e’, che naturalmente si accentua quando ci sono elezioni. Di sicuro Fli, essendo un progetto politico nuovo, nato da un anno circa, per ovvi motivi, piu’ di ogni altro partito, ha dovuto intensificare la propria presenza sul territorio e certamente posso affermare con soddisfazione che Futuro e Liberta’ e’ stato l’unico partito che ha rivolto lo sguardo verso gli Italiani all’estero. Come? Menzionandoci nello statuto del partito, dandoci la possibilità di creare una consulta per gli italiani all’estero ed allegare allo statuto del partito il regolamento della stessa; inoltre, abbiamo 4 rappresentanti degli Italiani all’estero nell’assemblea nazionale del partito e poi vediamo che già da tempo i dirigenti del partito visitano le comunita’ Italiane oltre confine. Il Pdl ha avuto mai queste attenzioni?". "Questi sono segnali molto positivi che di sicuro non verranno trascurati dai nostri elettori".
Berlusconi si è dimesso, però lo spread è ancora alto e i mercati ballano… E’ stata la scelta giusta, secondo te, quella delle dimissioni?
"A mio parere se Berlusconi avesse dato ascolto al Presidente Fini – e sappiamo tutti di cosa stiamo parlando – penso che non staremmo qua a parlare di dimissioni. Fini aveva lanciato dei messaggi forti, facendo notare che c’era qualcosa che non andava ed il tempo gli ha dato ragione. Credo che per dare respiro alle borse, frenare l’innalzamento dello spread e riprendere la credibilita in Europa e nel mondo, bisogna immediatamente che tutte le forze politiche concordino un governo di larghe intese per varare dei provvidemti che ci mettano a riparo dalle speculazioni finanziarie che già sono in atto e che di sicuro porterebbero l’Italia nel baratro; fatto cio’, riformare la legge elettorale e dopo, solo allora, si potrà andare al voto; poi, come sappiamo tutti, sta al capo dello Stato decidere sul da farsi".
Zaccarini a ItaliaChiamaItalia ti ha indicato come una persona che sta dando moltissimo al Fli del Regno Unito: come vi state muovendo sul territorio? Entra nel dettaglio, per favore.
"Ringrazio Vincenzo per la stima dimostratami e spero di essere all’altezza della situazione, specialmente in un periodo così delicato della vita politica. Sono sempre stato convinto che la politica va fatta stando in mezzo alla gente, sentire le loro opinioni, le loro esigenze e soprattutto essere sempre schietti e leali, non stringere mai le mani facendo promesse che sai già a priori che non puoi mantenere; soprattutto, rimanere umili ed essere consapevoli che un partito non va da nessuna parte se non ha una base solida. Ecco quello che stiamo facendo; inoltre, come tu sai, il prossimo sabato 12 novembre abbiamo la prima riunione di Fli Gran Bretagna per designare i coordinatori per le circoscrizioni di Londra e Manchester; e poi lunedì 21 è previsto l’incontro con Italo Bocchino ed Aldo Di biagio. Ancora, a dicembre ci saranno due incontri a Manchester e Liverpool. Non è finita: stiamo sistemando il sito ufficiale di Fli Gran Bretagna, ma soprattutto stiamo vedendo una grande partecipazione dei giovani che finalmente vogliono essere protagonisti". "Ribadisco il mio concetto: questo e’ il momento di scendere in campo, ma non per essere portatori di voti, ma prima di tutto per essere i protagonisti della politica. Il nostro Slogan e’ ‘Un Futuro per l’Italia con gli Italiani all’estero’".
In Italia c’è grande confusione, in tutto questo gli italiani nel mondo continuano ad essere dimenticati da tutti, a parte qualche iniziativa… Cosa pensi, da italiano all’estero?
"Come ti ho già detto prima, per quanto ci riguarda, Fli ha dato e sta continuando a dare segnali forti a riguardo; gli altri fanno solo chiacchiere, noi faremo i fatti. Penso che sia molto grave che gli eletti all’estero nelle fila del Pdl non abbiano ancora espresso la loro opinione; quantomeno, avrebbero dimostrato di rispettare la fiducia che gli elettori hanno concesso loro, ma purtroppo sappiamo benissimo che questa gente che ha rappresentato il governo all’estero da tre anni, ha permesso lo scempio che tutti noi conosciamo ed hanno spudoratamente pensato alle loro poltrone. Prendo il lato positivo di questa vicenda, e cioe’ che le persone che verranno dopo di loro potranno avere il vantaggio di poter lavorare cercando di correggere gli sbagli fatti dai loro predecessori".
E la riduzione dei parlamentari? Ti trova d’accordo?
"Sono d’accordissimo sui tagli, ma fatti solo sui parlamentari eletti in Italia; quelli eletti all’estero devono rimanere nello stesso numero".
Hai seguito il caso Picchi? Il deputato pidiellino sembrava pronto a passare all’Udc da un momento all’altro, soffriva di "mal di pancia". Di recente ha detto che resta nel PdL, nonostante tutto. Picchi dice di essere pronto al voto. Dopo i suoi "balletti", secondo te ci sarà ancora qualcuno disposto a votarlo?
"Picchi e’ l’esempio negativo della politica, ho sempre detto che non ha mai avuto l’onestà politica di affrontare le problematiche degli italiani all’estero, ha sempre pensato ai fatti propri, una persona ambigua che ci ha costretto ad assistere ai teatrini e alle passerelle alla Wanda Osiris. La mia opione e’ che vistosi messo da parte e mai considerato da nessuno, neanche dalla classe dirigente del suo partito, ha cercato in qualche modo di farsi notare approfittando del periodo di crisi politica, pero’ l’operazione non gli e’ riuscita ed adesso e’ troppo tardi. Sappiamo tutti anche della sua dirigenza del partito in Europa, un flop che dovrebbe far riflettere: infatti, sia lui che il Pdl in Europa sono dei fantasmi, praticamente non esistono". "Il sig. Picchi ha avuto molte occasioni per dimostrare ai propri elettori che forse era il caso di andare contro il proprio Governo, dando un voto di sfiducia, questo non lo ha mai fatto, e quindi credo che se avesse ancora la faccia tosta di ricandidarsi all’estero, nelle liste di qualsiasi formazione politica, chi lo ha votato avra’ l’occasione di mandarlo al quel paese".
Dal tuo punto di vista, è ancora possibile rivedere il meccanismo elettorale all’estero? Cosa significherebbe, secondo te, tornare a votare con una legge che abbiamo tanto criticato in questi anni e che ha dimostrato di fare acqua da tutte le parti?
"Di sicuro sono convinto che il voto per posta va rivisto. Se andassimo a votare con il vecchio sistema, avremmo ancora problemi di illegalità e di disorganizzazione. L’invio dei plichi, a mio parere, deve essere abolito; secondo me il plico dovrebbe essere consegnato a mano previa comunicazione del Consolato, solo così si eviterebbe che andasse a finire nelle mani sbagliate. Forse saranno meno le persone disposte a votare, ma almeno si eviterebbero situazioni che hanno in passato gettato fango sul voto degli italiani all’estero".
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