Un mio recente e lungo viaggio all’estero mi ha permesso di seguire – dove era possibile – i programmi di Rai Italia, quella che fu Rai International. Passano gli anni ma mi resta la convinzione che i vertici Rai siano convinti che gli italiani all’estero siano sostanzialmente dei sottosviluppati mentali di bocca buona, pronti ad assimilare gli incredibili concentrati di scemenze che vengono trasmessi come “selezione” dei migliori programmi Rai diffusi per il modo.
La differenza per esempio con i canali francesi (tra l’altro selezionati per continente) è lampante quanto imbarazzante.
La Rai riesce a diffondere solo polpettoni sentimentali e canzonette, repliche dei programmi politici, cartoni animati giapponesi (!) e “cultura” sempre e regolarmente solo orientata a sinistra, così come l’informazione è rigorosamente basata su Rai Tre che di fatto la monopolizza, come la scelta delle interviste.
Nulla è cambiato se non peggiorato con gli anni e ricordo con amarezza le mie lunghe e solitarie battaglie perché su Rai International ci fosse più pluralismo e meno politica “targata”, macché! E non mancavano le risorse visto che qualche anno fai a Rai International stazionava una redazione di 72 collaboratori politicamente scelti con cura. Avevamo in mano i vertici, ma non si riuscì a cambiare una virgola (non si voleva cambiare una virgola!) con i risultati elettorali all’estero che dimostrarono quanto conti – alla lunga – l’informazione faziosa.
Manca anche la volontà: assurdo e vergognoso (è un esempio concreto) che mentre tutte le tv del mondo erano collegate con Parigi subito dopo l’attentato di mercoledì 7 gennaio e per ore correvano i titoli in sovraimpressione dando le ultime notizie, su Rai Italia nulla ed è continuata imperterrita la replica di “La prova del cuoco” e a seguire “Sottovoce” di Gigi Marzullo che ha proposto una puntata di non si sa quando, ospite in studio una bionda “velina” che a 25 anni si sentiva irrealizzata!
Credo che oggi non ci sia quasi più nessuno a notare queste cose, che so però condivise da molti lettori de IL PUNTO sparsi per il mondo. Oltretutto, visto il livello dei programmi, credo che nessun teleutente straniero si sogni mai di vederli, chiudendo così anche un’importante vetrina pubblicitaria, turistica e linguistica che potrebbe rappresentare per il nostro Paese.
*ex deputato PdL, già sindaco di Verbania
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