"Il Presidente della Repubblica Italiana ha annunciato alla sua collega dell’Argentina che non farà la prevista visita ufficiale che avrebbe dovuto svolgere nel mese di ottobre. In una lettera, della quale hanno parlato i quotidiani argentini La Nación e Clarín, Giorgio Napolitano spiegherebbe a Cristina Fernández de Kirchner la decisione di annullare la progettata visita ufficiale, per motivi di salute e anche per seguire da vicino la complicata situazione italiana". È quanto riporta l’edizione odierna di Tribuna Italiana, il settimanale diretto da Marco Basti e pubblicato proprio nella capitale argentina. Nell’articolo, che riportiamo di seguito in versione integrale, si osserva però che "sia i giornali argentini che quelli italiani sostengono che tra i due Paesi la situazione si è deteriorata al punto che definiscono tensi i rapporti tra Buenos Aires e Roma.
"Le strette di mano e i grandi sorrisi fra il presidente Giorgio Napolitano e Cristina Fernandez De Kirchner, immortalati al Quirinale giusto un anno fa, sembrano appartenere a un passato di gran lunga più remoto", scrive il quotidiano Milano Finanza. "Nel giro di poco tempo", scrive Milano Finanza, "le relazioni fra Italia e Argentina si sono progressivamente guastate e oggi i nervi sono scoperti al punto tale che il ministro degli Esteri argentino, Hector Timerman, parla apertamente di "rapporti tesi". A questo ribaltamento nelle relazioni tra due Paesi considerati amici", continua il quotidiano milanese, "si è arrivati senza strappi clamorosi, come quello con la Spagna seguito alla nazionalizzazione di Ypf (Repsol). Nel caso dell’Italia è stato più che altro uno stillicidio, un graduale deterioramento seguito all’inasprirsi della politica commerciale e delle misure imposte dal governo argentino alle imprese estere, costrette persino a ridimensionare i dividendi per tenere il passo con il volume di investimenti più gradito alla Casa Rosada".
"Nelle ultime settimane, poi, la situazione è andata ancor più complicandosi", spiega il giornale. "Per esempio, la visita di Napolitano a Buenos Aires, prevista a fine ottobre prossimo e attesa anche dalle tante bistrattate imprese italiane, pare proprio che non si farà. Non solo ragioni di salute avrebbero fatto desistere l’87enne presidente dall’affrontare il viaggio, ma anche l’opportunità di restare in Italia per le traversie politiche di casa, come dal Quirinale avrebbero spiegato in una lettera inviata alla Casa Rosada".
"I rapporti tra l’Italia e l’Argentina", scriveva giovedì scorso Martin Di Natale su La Nación, "sono passati dall’amore alla freddezza in meno di un anno. Come in un copione di commedia all’italiana, la Presidente è passata rapidamente dai gesti diplomatici di puro elogio alla supponenza, oscurando il cielo sopra ai rapporti tra i due Paesi".
Tra le cause che hanno portato all’attuale situazione, l’articolo ricorda le misure protezionistiche che rendono difficili le importazioni dall’Italia e le difficoltà economiche e finanziarie delle imprese di elettricità, di capitali italiani, che operano in Argentina. Su quest’ultimo punto, nel mese di aprile il presidente del Consiglio Mario Monti aveva scritto una lettera al presidente Cristina Kirchner, chiedendo un adeguamento delle tariffe – ferme dal 2002 – senza il quale le operazioni delle compagnie italiane rischiavano il collasso. Cristina rispose alla lettera, ma senza entrare nel merito della stessa, cioè senza dare alcuna risposta sul futuro delle tariffe. Poi c’era stata un’altra lettera di Monti, in occasione dell’esproprio delle azioni Ypf della Repsol, parlando dei rischi che tale azione comportava per il futuro degli investimenti esteri in Argentina.
Ma il problema che avrebbe portato definitivamente nel frigo i rapporti bilaterali sarebbe stato la mancanza di un incontro tra Monti e la Kirchner in Messico, a margine del G-20 che si è tenuto il mese scorso a Los Cabos. Secondo quanto scrivono i giornali argentini, all’incontro avevano lavorato la Farnesina e il ministero degli Esteri dell’Argentina, ma alla fine la presidente argentina non ha ritenuto d’interesse un incontro con Monti.
L’ultimo problema sorto nei rapporti bilaterali è la partecipazione dell’italiana Edison, controllata dalla francese Electricitè de France, in un consorzio che ha firmato un accordo di estrazione petrolifera con le autorità delle Malvine, nell’Atlantico Sud. Il governo argentino ha detto che porterà nei tribunali di New York tutte le imprese straniere che opereranno nelle isole e ha annunciato sanzioni per loro.
Al di là della primavera romana dell’anno scorso, in occasione delle grandi celebrazioni del 150º dell’Unità d’Italia, alle quali partecipò Cristina, i rapporti tra l’Italia e l’Argentina hanno conosciuto quasi una decade di freddezza, tensioni e indifferenza. Ma, come sostengono i due quotidiani argentini, la situazione si ripete anche con i governi degli altri Paesi, al punto che, sostengono i due giornali, molto critici del governo argentino, le ambasciate preferiscono non rilasciare dichiarazioni e mandano a dire ai loro governi, di evitare le visite ufficiali in Argentina, delle rispettive autorità".
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