Italiani all’estero, elezioni Comites rinviate: si voterà in aprile 2015

Le tanto discusse elezioni dei Comites, previste entro la fine di quest’anno, sono rimandate. Si terranno nell’aprile 2015. Ad annunciarlo il sottosegretario agli Esteri, Mario Giro, durante il suo intervento di questa mattina presso il Comitato permanente sugli italiani nel mondo e la promozione del sistema paese della Camera. Sulla questione dei Comites, il sottosegretario ha parlato dei casi in cui non è stata presentata alcuna lista: "Si tratta di una ventina di casi su oltre 170 liste", ha precisato Giro, aggiungendo che "stiamo riflettendo e vediamo cosa si può fare senza compromettere l’assetto attuale".  

Attualmente alle liste degli elettori per il rinnovo dei Comites risultano "iscritti poco più di 60 mila elettori, circa il 2% dei votanti". "Il numero limitato delle opzioni rischiava di ingenerare una limitazione al diritto di voto" aggiunge Giro e per questo è stato "preso in considerazione un prolungamento dei termini" e "ieri sera, dopo avere espletato le dovute verifiche, il Consiglio dei ministri ha rinviato le elezioni al 17 aprile fissando il termine per l’iscrizione al 18 marzo con decreto legge". In ogni caso, sottolinea Giro, rimane "ferma la volontà del governo di informare tutti gli aventi diritto di voto all’estero" sulle nuove scadenze e le modalità di iscrizione all’elenco degli elettori.

L’EDITORIALE COMITES? ELEZIONI RINVIATE, MA LA PAGLIACCIATA CONTINUA

"Non stiamo riaprendo le elezioni, il gioco non cambia, si va solo a tempi supplementari". "Non riapriamo i termini della partita elettorale – aggiunge – ma allunghiamo solo i termini per l’iscrizione alle elezioni".

Nonostante la proroga dei tempi per le iscrizioni agli elenchi degli elettori, le risorse per il rinnovo dei Comites non verranno perse, assicura Giro. “Quando si indicono le elezioni viene messa in moto la macchina" e i soldi stanziati, che rientrano nel capitolo 13/16 specifico per la questione, "restano esclusivamente per le elezioni dei Comites e non potranno essere usati per altro". Si tratta solo di "una corsa meno affannata" per aumentare il "tasso di partecipazione".

Per Giro sono stati i numeri delle persone finora iscritte agli elenchi degli elettori a consigliare "di dare più tempo per la partecipazione". Sulla scarsa partecipazione avuta finora, Giro aggiunge: "E’ normale, non ci si ricorda più che esistono i Comites, sono passati dieci anni. Non farei il paragone con le elezioni politiche – prosegue Giro – e noi conosciamo l’atteggiamento degli italiani di fronte alle elezioni politiche, i due termini non sono paragonabili".

LE REAZIONI Intanto giungono le prime reazioni alla decisione del governo di rimandare le elezioni dei Comites. Per Francesco Giacobbe, senatore Pd eletto oltre confine, “la decisione del ministro degli Affari Esteri, Paolo Gentiloni, di rinviare al 17 aprile 2015 le elezioni per il rinnovo dei Comites è una bellissima notizia per la democrazia e per le comunità italiane all’estero”.

Renato Turano, senatore Pd eletto nella ripartizione estera Nord e Centro America: “Il buon senso e la programmazione alla fine hanno avuto la meglio. Il rinvio delle elezioni per il rinnovo dei Comites è il primo vero e forte segnale di attenzione da parte del governo verso le politiche degli italiani all’estero. Il mio grazie più sentito va al ministro Paolo Gentiloni che, poche ore dopo il suo insediamento, ha voluto immediatamente approfondire la questione Comites e ha deciso per il rinvio delle elezioni al mese di aprile 2015”.

Dagli Stati Uniti si fa sentire Sergio Gaudio, segretario Pd Usa: “Francamente questa decisione appare davvero poco saggia. Abbiamo sempre trovato le modalita’ fissate inopportune e lo abbiamo denunciato piu’ volte", sottolinea in una nota, "tuttavia e’ incomprensibile un rinvio a liste presentate e a campagna inoltrata. Di sicuro, in queste condizioni non cambierà molto in termini di partecipazione. Non resta che prendere atto di una decisione che non fa altro che aggiungere errori ad errori e fa perdere credibilità a un evento importante per le comunità italiane all’estero, alimentando un clima di assoluta incertezza”.