Dopo una settimana di agonia per essersi data fuoco, e’ morta oggi a New Delhi Pavitra Bhardwaj, impiegata di un laboratorio universitario della capitale. Aveva denunciato che il preside della facolta’ in cui lavorava, ed un suo collega, la perseguitavano con pesanti avances a sfondo sessuale. Nel 2012, invece di giustizia, aveva trovato il licenziamento.
La battaglia di Pavitra per il riconoscimento della sua dignita’ era cominciata quattro anni fa, nel 2009, quando aveva deciso di ribellarsi alle continue vessazioni. Ed aveva anche minacciato che se esse non si fossero interrotte avrebbe fatto nomi e cognomi degli autori delle pressioni indecenti, fra cui emergeva quello del preside del BR Ambedkar College, G.K. Arora. Ma tutto quello che era riuscita ad ottenere, ha detto il fratello Vinay all’agenzia di stampa Ians, "e’ stato un licenziamento in tronco, senza preavviso".
Probabilmente la sua colpa agli occhi dei responsabili del BR Ambedkar College in cui era attiva, e della polizia che non ha mai voluto prendere iniziative per verificare le denunce, ha suggerito un collega che la conosceva bene, e’ stata di "non aver subito uno stupro", fatto che avrebbe fornito agli investigatori una "prova materiale" del presunto reato.
Lunedi’ scorso, esasperata dal fatto che le sue ragioni non fossero prese in considerazione da nessuno, la donna si e’ recata davanti ad un cancello del governatorato di New Delhi e si e’ cosparsa il corpo di cherosene appicandovi il fuoco. Giunta in condizioni disperate in ospedale, con ustioni sul 90% del corpo, i sanitari non avevano dato alla famiglia alcuna speranza di sopravvivenza.
In agonia, Pavrita e’ rimasta sempre cosciente e dal suo letto in rianimazione ha continuato fino alla fine a ripetere le accuse rivolte da anni ai suoi due aggressori.
La settimana scorsa il suo gesto estremo ha fatto si’ che studenti universitari e compagni di lavoro si mobilitassero scendendo in strada e chiedendo giustizia. Sabato nel North Campus universitario si e’ tenuta infatti una marcia delle candele, mentre per domani, nonostante la notizia del decesso, e’ prevista una riunione del personale di 75 centri universitari. Ora, con il cadavere della donna pronto per la cremazione, il vice commissario di polizia Alok Kumar ha detto ai giornalisti che "stiamo verificando le dichiarazioni della vittima ed interrogando testimoni. Solo dopo l’espletamento di queste procedure decideremo se formalizzare o meno una denuncia".
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