Aldo Di Biagio, senatore dei Popolari Per l’Italia, eletto nella ripartizione estera Europa, prende carta e penna e, attraverso ItaliaChiamaItalia, decide di rispondere all’ultimo articolo a firma di Nello Passaro pubblicato sul nostro quotidiano online.
“Gentile Sig. Passaro – scrive Di Biagio -, comprendo pienamente il rammarico e, per certi aspetti, il senso di delusione che può caratterizzare un cittadino residente all’estero con riguardo ad alcuni temi, come quello da lei evidenziato. In maniera altrettanto decisa non posso condividere le affermazioni da lei espresse circa “il preoccupante silenzio e l’inoperosità da parte di tutti gli eletti all’estero” che ha l’inquietante demerito di appiattire sotto un’unica pesante connotazione l’operato di tutti gli eletti all’estero, trascurando – forse volutamente – il lavoro che quotidianamente viene svolto da alcuni sicuramente non da tutti. Le generalizzazioni, mi piace ribadirlo, fanno male alla politica e sicuramente alimentano uno scollamento tra cittadini e Stato che con gran fatica alcuni di noi stanno cercando di colmare. Ma torniamo all’IMU”.
Ed ecco che l’eletto all’estero riassume ciò che sta accadendo nelle ultime settimane a livello politico in Italia: “A qualcuno forse sfugge il fatto che da poco più di un mese e mezzo a guidare l’Italia è un nuovo Governo, con una nuova maggioranza e con un nuovo programma prospettico, al quale bisogna dare materialmente il tempo per appoggiare e condividere alcune proposte di rettifica normativa a nostro favore. A questo va ad aggiungersi il fatto che non si può sperare di cambiare una norma se non si ha a disposizione un provvedimento che potrebbe contenerla, che in questo caso ancora non è stato presentato dal Governo o comunque non è oggetto di trattazione all’ordine del giorno. Questo non vuol dire – assicura il senatore – che l’argomento non è oggetto di confronto o che ce ne siamo dimenticati”.
“Sul superamento del principio di discrezionalità in capo ai comuni vi sono stati molteplici impegni di Governo, atti di sindacato ispettivo e questioni affrontate dal Comitato. Ed oggi questo rappresenta uno dei primi punti di discussione con il Governo Renzi. Il lavoro fatto fino ad oggi, nei due decreti Imu, nella legge di stabilità ecc hanno creato le basi per quella che sarà la fase successiva, soprattutto in un momento storico in cui il pragmatismo del Governo rappresenta una connotazione oggettiva. Senza trascurare anche il fatto che, io stesso in quanto cittadino residente all’estero, sono direttamente oggetto di questa ingiustizia normativa”.
“Per questo raccolgo sicuramente il Suo invito, ma mi permetto di rivolgere anche a Lei una sorta di invito a creare un confronto costante con gli eletti all’estero, almeno con quelli che lavorano, comprendendo step by step di cosa realmente si compone il loro lavoro quotidianamente. In questo modo – conclude Di Biagio – sarà possibile accogliere critiche, ma costruttive, e ci sarà meno spazio per facili ed inutili generalizzazioni”.
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