"Da presidente della Federazione delle Associazioni lucane in Svizzera, a ferie oramai archiviate, ho ricominciato a partecipare alle iniziative delle singole manifestazioni delle nostre associazioni. Il confronto con gli associati ha fatto emergere diffusi sentimenti di frustrazione". Lo rende noto il presidente della Federazione lucana in Svizzera, Giuseppe Ticchio che sottolinea il senso di abbandono percepito dai molti associati lucani nei confronti delle problematiche relative all’Imu e alla Tarsu.
Parlando degli emigrati lucani in Svizzera, Ticchio ha ricordato che "una parte del soggiorno trascorso nel proprio Paese d’origine in Basilicata – aggiunge Ticchio – è stato sacrificato peregrinando negli uffici comunali per capire come adempiere ai propri doveri in merito alle imposte dovute. Molti di loro si sono imbattuti in una burocrazia artificiosa e incompetente. La stragrande maggioranza dei Comuni, poi, – aggiunge Ticchio – ha fatto risultare la casa dei propri concittadini iscritti all’Aire come seconda casa. Ma anche per la tassa sulla Tarsu – precisa il presidente della Federazione dei lucani in Svizzera – pochi sono stati quei Comuni che hanno applicato la riduzione del 30% per gli iscritti all’Aire".
"Ancora una volta, quindi, – sintetizza Ticchio – come Federazione facciamo un appello ai Comuni ad applicare quelle piccole agevolazioni in materia di imposte ai propri concittadini residenti all’estero".
Ticchio, poi, interviene sul tema dei disservizi postali nei piccoli comuni lucani e invita le istituzioni e l’Anci alla massima attenzione tenendo presente anche "lo stato d’animo dei 100mila lucani iscritti all’Aire".
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