La storia del gelato alla stracciatella parla bergamasco. E fu una rivoluzione piuttosto recente, in un’Italia del boom in cui i gusti del gelato erano ancora contenuti per varietà: «Non escludo che qualche altro gelatiere abbia provato a inserire scaglie o pezzi di cioccolato in un gelato al fiordilatte, ma sicuramente fu mio nonno a mettere a punto la ricetta e a darle il nome con cui è conosciuta» racconta a Repubblica Niccolò Panattoni, oggi alla guida della pasticceria-gelateria La Marianna.
Nonno Enrico la inventò nel 1961: toscano di Altopascio, in provincia di Lucca, era salito nel primo dopoguerra in Lombardia dove aprì una piccola bottega a Bergamo alta per vendere il castagnaccio.
Panattoni apprese poi l’arte del gelato, quella stessa che lo consacrò come un caposcuola.
Una curiosità – spiega poi La Repubblica -: se la tradizione del gelato è incontestabilmente italiana (dalla Sicilia conquistata dagli arabi fino al Medioevo e alla tradizione veneta della val di Zoldo e del Cadore) l’origine è da rintracciare in Cina. L’invenzione del cono a sostituzione della coppetta si deve invece a Italo Marchioni, di Vodo (Belluno), emigrato negli Usa a fine Ottocento.