Mentre la Lega di Salvini rompe il muro del 30% e anzi sta poco sotto il 32%, diventando così il primo partito italiano, Forza Italia è lì che pensa a riorganizzarsi, a rilanciarsi. Pare facile.
La situazione per gli azzurri è sempre più difficile, sembra che il Paese li abbia abbandonati. Il partito di Silvio Berlusconi è dato all’8% circa e i consensi continuano a calare. Di questo passo Forza Italia sarà prima poi divorata dal Carroccio.
“La Lega è in buona salute, ma Forza Italia ha una classe dirigente e una storia per cui può essere competitiva, purché si metta in testa che deve cambiare profondamente”. Così il presidente della Liguria Giovanni Toti parlando con i giornalisti che a margine del raduno di Pontida. “Serve un grande coinvolgimento della base e dei militanti”, “il leader è resterà Berlusconi, perché se lo è guadagnato sul campo”.
L’uomo di Arcore ci sta provando, a fatica, a rilanciare la propria creatura politica. Francesco Giro, senatore forzista, osserva: “Berlusconi apre senza indugio una nuova fase rivoluzionaria in Forza Italia. La rivoluzione e’ una categoria e un progetto politico che appartiene al pensiero liberale che non vuole conservare il sistema, ma cambiarlo in profondità avendo come obiettivo il benessere della persona”. Per Giro “bisogna ripartire dai territori, dalle comunita’ politiche, dai comitati civici. Forza Italia – conclude – non e’ un partito ma un movimento, e la sua anima sono i cittadini e i protagonisti del lavoro e delle professioni e non le burocrazie politiche”. Ma sarà davvero così?