Per un certo mondo politico e culturale ricordare le vittime delle foibe è revisionismo. C’è una parte che non ha ancora fatto i conti col passato. Questa è la verità. Eppure, l’eccidio delle foibe ci fu.
Molti italiani residenti nella Venezia Giulia, in Istria e in Dalmazia furono trucidati dai partigiani jugoslavi di Tito. Questi ultimi gettarono i corpi nelle foibe, negli inghiottitoi carsici.
Perché ammettere ciò, per certi “accademici”, è revisionismo o “neofascismo”? Evidentemente, vi è una componente ideologica.
Il ricordo delle foibe deve essere tutelato. Fa parte della nostra storia. Si tratta di una pagina nera della nostra storia ma è sempre parte di essa.
Evidentemente, una parte politica non ha ancora fatto i conti col passato.
Se si vuole arrivare ad una vera riconciliazione si deve avere una storiografica scevra dalle ideologie. Questo è raccontare la storia. Usare certi episodi e tacerne altri per mera propaganda equivale a seminare odio.