Sul Corriere di Arezzo focus sull’eccellenza made in Italy rappresentata dalla finocchiona, che sbarca negli Stati Uniti.
“Circa 250 mila chili di finocchiona Igp pronti a volare da ottobre alla volta degli Usa per atterrare sulle tavole statunitensi e conquistare un mercato che fino a poco tempo fa sembrava blindato”, si legge sul quotidiano toscano.
“Si tratterebbe di circa il 13% dell’attuale intera produzione regionale, che vede in prima linea le aziende del Senese, le più numerose a produrre lo squisito salume secondo il disciplinare Igp con il 35% del totale, seguite dalle Aretine con il 28% della produzione regionale. Dopo il riconoscimento da parte degli uffici federali statunitensi della Toscana come territorio indenne dalla malattia vescicolare suina, dal prossimo 23 ottobre, completato l’iter per la pubblicazione del decreto sul Federal register, si aprono quindi i confini Usa per le 40 aziende toscane che ora stanno guardando con grande interesse a un mercato consistente. E la stessa Regione ha celebrato la notizia presentandola ufficialmente a Firenze Palazzo Strozzi Sacrati, con gli attori dello storico passaggio (che comprende anche il prosciutto di Norcia Igp)”.
“Una giornata storica – ha commentato il presidente Eugenio Giani – celebriamo un traguardo raggiunto grazie ad un lavoro di squadra fra istituzioni e produttori che riaprirà un mercato davvero promettente, da sempre molto attento ai sapori e alle tipicità della nostra regione. Un salume come la finocchiona, che tanto racconta della tradizione gastronomica toscana, non poteva mancare sulle tavole di oltreoceano”. La vicepresidente Stefania Saccardi ha sottolineato che “finalmente, dopo sette anni, dopo incontri anche con l’ambasciata negli Stati Unti, il console Usa a Firenze e l’interessamento del ministro degli esteri attuale coinvolto attraverso il Consorzio di tutela della Finocchiona Igp, possiamo dire che anche questo straordinario salume, realizzato con lo sviluppo di una filiera regionale importante, può aprirsi a un mercato che è sempre più attento alla nostra Toscana. La finocchiona con il bollino Igp è segno di prodotto certificato con un disciplinare di produzione preciso, un prodotto di grande valore e qualità, identitario della Toscana”.
“Andiamo in America – ha detto quindi il presidente del Consorzio Tutela della Finocchiona Igp, Alessandro Iacomoni, di Monte San Savino con la nostra finocchiona, siamo finalmente stati iscritti nel Federal register e per noi è un passo importantissimo perché si apre un mercato notevole che rappresenta per i prodotti toscani e non solo una possibilità di vendita importante. Abbiamo stimato 250mila chili di finocchiona Igp pari al 13% della produzione attuale che possono andare sul mercato Usa. Aspettiamo con grande trepidazione la scadenza dei 60 giorni perché la possibilità si apra in via definitiva ma guardiamo al futuro prossimo ben fiduciosi”.
Previsioni di export importanti che farebbero balzare gli Stati Uniti sul podio dei mercati per esportazioni del tipico salume toscano, al momento molto gettonato nel nord Europa, in particolare Germania e Inghilterra, ma attento anche al mercato giapponese, per i suoi risvolti gourmet. Nel 2022 l’Italia si è confermato come primo mercato a cui è stato destinato il 79% della produzione certificata, seguita dalla Germania con l’11%.