Il presidente dell’Egitto Mohamed Morsi è stato informato dai militari di non essere più presidente dalle 19.00 di ieri sera, in seguito al fallimento dei negoziati con i militari sulla transizione per lasciare il potere. La costituzione è temporaneamente sospesa, mentre il potere è passato alla Corte costituzionale. Queste informazioni fornite da un portavoce dell’esercito hanno sancito, quando erano intorno alle ventuno in Italia, il golpe di stato con cui il presidente Morsi è stato esautorato e, secondo alcune fonti, anche sottoposto a “fermo” ed in ogni caso gli sarebbe proibito di lasciare il paese.
Centinaia di migliaia di persone assiepate in piazza Tahrir hanno accolto l’annuncio con un boato di soddisfazione, mentre elicotteri dell’esercito sorvolavano la piazza. I militari avrebbero anche preso il controllo della tv e mezzi corazzati sono schierati per le strade.
Secondo quanto scrive il Corriere della Sera: “Il comandante generale delle Forze armate egiziane, Abdel Fattah al-Sissi, sta incontrando diverse autorità religiose, nazionali, politiche (tra queste Mohamed el Baradei, leader del Fronte di salvezza nazionale di opposizione egiziana) e della gioventù egiziana e dovrebbe diramare un comunicato a breve. All’incontro non stanno prendendo parte i Fratelli Musulmani”.
Intanto, arrivano le voci del candidato battuto da Morsi nelle presidenziali, El Baradei, secondo il quale la road-map dei militari dovrebbe portare alla riconciliazione nazionale con la tenuta di elezioni democratiche. Secondo quanto si legge in un messaggio affidato a Twitter, il presidente deposto Morsi invita gli egiziani a respingere pacificamente la road-map dei militari, ai quali si rivolge invitandoli a rispettare la legge e la costituzione.
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