Un altro pezzo del made in Italy che se ne va e passa in mani cinesi.
Bialetti, la storica azienda fondata a Omegna da Alfonso Bialetti nel 1919 passa, a un magnate cinese, Stephen Cheng, mediante un fondo lussemburghese, Nuo Octagon.
Secondo quanto si apprende, la nuova proprietà ha sottoscritto due contratti per l’acquisto del 78,56% del capitale sociale di Bialetti Industrie: uno con Bialetti Investimenti e Bialetti Holding, il secondo con la holding Sculptor per l’acquisto della totalità delle sue azioni Bialetti, pari a circa il 19,565%.
L’acquisizione si concluderà entro la fine di giugno, quando sarà promossa un’Opa obbligatoria sulle restanti azioni in circolazione di Bialetti.
Si tratta purtroppo di un passaggio di mano necessario, con l’obiettivo di salvare il famoso marchio di macchinette da caffè, che nel 2024 ha chiuso i conti con una perdita netta di 1,11 milioni di euro, un rosso principalmente legato al debito e ai costi straordinari.
Una triste notizia, in ogni caso, che lascia l’amaro in bocca: un altro marchio italiano, famoso in tutto il mondo, va alla Cina. Peccato. Ma se questo serve a garantire la sopravvivenza di Bialetti e di tutti i suoi prodotti, allora forse è meglio così.