“Un passo avanti, due passi indietro… È ciò che accade alla vita dei singoli, ed accade anche nella storia delle nazioni e nello sviluppo dei partiti”. (Lenin)
“Qualche volta bisogna avere il coraggio di ritornare sui propri passi e riconoscere quello che di inesatto o di scorretto può essere stato scritto”. (Ferruccio De Bortoli)
“Un passo indietro, dopo aver fatto una strada sbagliata, è un passo nella giusta direzione”. (Kurt Vonnegut – scrittore e saggista statunitense)
“Se vuoi fare un passo avanti, devi perdere l’equilibrio per un attimo”. (Massimo Gramellini)
C’È CONFUSIONE, PERÒ…
La situazione politica, in apparenza complessa e confusa, sta per chiarirsi? Sono abitualmente un pessimista globale: sfiduciato, cultore del filosofico “non senso” della vita. Ma qui non si tratta di stabilire (chi potrebbe farlo?) se il futuro italiano – politico, sociale – sarà migliore o peggiore.
NO ALLE ELEZIONI, AVREMO UN GOVERNO
Si tratta di prevedere se avremo a breve un governo, o no. Penso realisticamente di sì (non è questione di ottimismo o pessimismo, ma di semplice realismo) sulla base di alcuni riferimenti oggettivi.
Il primo: il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha fatto sapere di non avere alcuna intenzione di optare per nuove elezioni. Non è una scoperta, già si sapeva o si intuiva. Ma adesso è ufficiale.
IL TEMUTISSIMO CERINO IN MANO
Secondo. I 5stelle e la Lega, avendo avuto un forte successo alle elezioni, non si prenderanno la responsabilità di eludere ciò che i loro elettori, votandoli, hanno chiesto con vigore: un governo, forti decisioni, importanti cambiamenti. Terzo: non è da escludere, ma sarebbe paradossale che il partito democratico, sconfitto nettamente alle urne, sia cooptato (e accetti) un ruolo di governo, anziché di opposizione. Nessuno comunque vuole restare col cerino (temutissimo) in mano.
DI MAIO E SALVINI, LE TRE IPOTESI
Conclusione? Lega e grillini sono obbligati ad andare d’accordo. Non so come, tuttavia é inevitabile un passo indietro. Di Di Maio, che accetta Berlusconi e diventa premier? Oppure di Salvini, che strappa con Berlusconi, e in tal caso è verosimile che rivendichi per sé il ruolo di premier? Oppure un passo indietro di tutti e due: rinuncia a palazzo Chigi e sostegno a un governo guidato non da un giurista o da un tecnico, ma da un leader ben visto da tutti e due? Ma chi?
SI PARLA DI URBANO CAIRO
Secondo l’ultima e suggestiva voce, Urbano Cairo. Urb ha fatto funzionare tutto ciò di cui si è occupato, pubblicità e riviste, calcio e televisione, infine il Corriere della sera. Sembra solo una provocazione. Ma perché non affidargli il destino dell’azienda Italia? Vedremo…