Intervistato dal Corriere della Sera, il direttore del Dipartimento di malattie infettive dell’Università di Milano, Massimo Galli, analizza l’andamento dei contagi delle ultime settimane: “Rispetto alla prima grande ondata non c’è nulla di paragonabile: c’è un modesto stillicidio di casi da ricovero, ma non situazioni gravi in persone fragili, come nei mesi passati”.
Galli, da infettivologo e clinico, è sempre stato in prima linea nella cura dei pazienti con Covid-19, fin dall’inizio della pandemia, all’Ospedale Sacco di Milano.
“I nuovi contagi – aggiunge – riguardano soprattutto i giovani (ed è ovvio, visto che i tamponi si fanno soprattutto a loro!) che raramente vanno incontro a una malattia grave. Anzi, spesso sono asintomatici. Il problema è che diventano un serbatoio di infezione e possono spargere il virus alla vecchia zia, per dire. Ma non vanno demonizzati. Alla fine la riapertura delle discoteche ha significato per loro, confinati per mesi dal lockdown, una sorta di liberi tutti. Adesso bisogna correre ai ripari, magari con quarantene fatte con intelligenza, non con piglio burocratico”.