"Siamo molto preoccupati dal fatto che si vanno a prevedere chiusure di determinate sedi consolari indicando come soluzione altre sedi già enormemente oberate e in situazione di difficoltà". Lo ha detto Laura Garavini, deputata del Pd eletta all’estero, al termine dell’audizione del viceministro degli Esteri Bruno Archi al Comitato italiani nel mondo della Camera. Il tema della chiusura dei consolati non è stato trattato dal viceministro (che non detiene la delega in materia), ma è stato al centro delle repliche di diversi parlamentari.
Garavini ha osservato che, in seguito alla chiusura di 13 consolati, alcuni oneri ricadranno su sedi già in grave difficoltà, come nel caso di Ginevra che dovrà far fronte alla chiusura di Sion. "Ci si chiede – ha proseguito – come si riuscirà a supplire alla chiusura di consolati e sportelli consolari. Ci chiediamo in che misura sarà garantita l’offerta di servizi per i nostri connazionali". Inoltre, Garavini ha espresso "grossissima preoccupazione" rispetto al metodo. "Ci eravamo dovuti abituare a un metodo di questo tipo ma non significa che sia il metodo da adottare e lo condanniamo fortemente", ha sottolineato la deputata del Pd ricordando l’impegno preso nella precedente legislatura dal ministro Giulio Terzi a favore di un’interlocuzione diretta con il Parlamento. Sulla chiusura dei consolati, ha sostenuto Garavini, "questa interlocuzione non c’è stata, ne veniamo a conoscenza dagli organi di informazione, in prossimità della pausa estiva e anche gli organi di rappresentanza come il Cgie non sono stati né informati né coinvolti".
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