Alessio Tacconi, deputato del Movimento Cinque Stelle, l’unico grillino eletto all’estero, al termine dell’audizione del viceministro degli Esteri Bruno Archi al Comitato italiani nel mondo interno alla III Commissione della Camera, interviene a proposito dei tagli delle risorse e della prevista chiusura di diverse sedi consolari: “Pensiamo che i cittadini italiani residenti all’estero debbano aspettarsi tutti i diritti che uno Stato deve ai suoi cittadini. A sentir parlare il signor ministro sembra che gli italiani all’estero siano la prima priorità del ministero degli Esteri nonché del governo – esordisce Tacconi – La realtà dei fatti, la situazione attuale e le politiche degli ultimi governi dicono altre cose. Le politiche migratorie fin qui adottate dalla Farnesina, pur se comprensibili nell’ottica di una riduzione delle spese, hanno fortemente penalizzato le nostre comunità all’estero" con tagli alla promozione della cultura e della lingua e all’assistenza agli indigenti. "Il quadro dei tagli delle risorse finanziare si completa con la chiusura di parecchie sedi consolari con un metodo da ‘manovra balneare’ varata all’ultimo minuto, quando la maggior parte dei cittadini italiani si sta rilassando, e con modalità che non sono certo quelle ottimali". "Dei recenti flussi migratori ci sembra di capire – prosegue Tacconi – che lo stato non abbia piena contezza. Lei, signor viceministro, ha parlato di una riforma organica dell’intero impianto normativo, ma se non mettiamo subito mano a queste cose la soluzione non la raggiungeremo mai. Se non sappiamo dove vanno i nostri giovani, laureati o meno, sarà difficilmente pensabile di dar loro una mano in questo senso".
Tacconi ha proposto poi la creazione di appositi sportelli nelle strutture consolari che si facciano carico di un primo orientamento dei nostri connazionali all’estero. "Bisogna fare in modo – ha concluso – che queste persone abbiano la possibilità di ricevere supporto, contatti con il mondo del lavoro e assistenza linguistica servizi".
Il grillino eletto nella ripartizione estera Europa e residente in Svizzera è anche tornato a chiedere – come ha fatto durante la recente intervista rilasciata da ItaliaChiamaItalia – l’abolizione del Consiglio Generale degli Italiani all’estero, per destinare ai Comites le risorse che oggi vengono date al CGIE: richieste contenute in una proposta di legge "controcorrente" del Movimento Cinque Stelle. "Il Cgie – ha affermato Tacconi – ci sembra un organismo reso un po’ pleonastico a seguito dell’istituzione della Circoscrizione Estero per le elezioni del Parlamento. Auspichiamo che con la sua abolizione si possano liberare le risorse per permettere ai Comites di svolgere i compiti che la legge a loro assegna".
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