“Ci troviamo di fronte a un attacco diretto ai diritti fondamentali degli italiani nel mondo e di un tentativo inaccettabile di presentare l’emigrazione italiana come una minaccia alla sicurezza nazionale, recidendo così un legame vitale con milioni di cittadini e comunità all’estero”. Lo dichiara l’Assemblea del Partito democratico della circoscrizione Estero a fronte del decreto legge 36/2025 e del seguente disegno di legge, definiti dal governo Meloni, e volti a limitare i diritti di cittadinanza degli italiani residenti all’estero, che “invita alla massima mobilitazione unitaria al fine di fare sentire la voce dei milioni di concittadini che vivono, lavorano e studiano fuori dall’Italia”.
L’Assemblea ribadisce “la necessità di strumenti concreti per rafforzare la consapevolezza dell’identità e dell’appartenenza italiana, e per valorizzare il ruolo degli italiani all’estero nella costruzione del futuro del Paese”.
“Provvedimenti che toccano la cittadinanza, un diritto fondamentale, richiedono una riflessione seria, ampia e condivisa. Non possono essere imposti con atti d’urgenza e senza un confronto democratico”, sottolinea l’Assemblea.
Per questo, il Partito democratico estero “esprime la propria totale contrarietà al metodo e ai contenuti del decreto, manifesta profonda preoccupazione per la direzione intrapresa dal governo e invita il Parlamento a respingere il provvedimento.
In ogni caso, si chiede che vengano accolte le proposte formulate dai parlamentari del Partito democratico, in coerenza con quanto richiesto dalle Comunità italiane nel mondo: occorre garantire che non si impedisca la trasmissione della cittadinanza italiana dai genitori ai figli; assicurare l’iscrizione agli elenchi consolari dei nuovi nati figli di cittadini italiani; impedire ogni discriminazione retroattiva derivante dalle nuove norme; garantire le procedure per coloro che avevano già avviato l’iter di riconoscimento; riaprire i termini per il riacquisto della cittadinanza per chi è stato costretto a rinunciarvi; e rendere effettiva, e non burocratica, per chi ha un’ascendenza italiana più lontana, la verifica del reale rapporto con l’Italia, attraverso la promozione della lingua, della cultura e della conoscenza della Costituzione”.
“È il momento di una mobilitazione unitaria e decisa: milioni di cittadini italiani all’estero non possono essere cancellati con un colpo di penna”, conclude l’Assemblea dei dem all’estero.