Approvato in Senato il decreto sulla cittadinanza, che limita fortemente lo ius sanguinis: 81 voti favorevoli e 37 contrari.
Antonio Tajani, vicepremier e ministro degli Esteri, segretario di Forza Italia e padre del decreto in questione, è soddisfatto: “Questa riforma non esclude, ma responsabilizza. Propone criteri più selettivi e trasparenti, capaci di rafforzare l’integrità del nostro sistema e prevenire abusi”.
“Non si procederà più a riconoscimenti automatici a favore di persone nate all’estero che non abbiano almeno un genitore o un nonno di cittadinanza esclusivamente italiana”, ha sottolineato il titolare della Farnesina.
“I figli dei cittadini italiani nati all’estero – ha aggiunto – avranno comunque la possibilità di acquisire la cittadinanza se i genitori ne faranno richiesta.
Su mia proposta il Senato ha inoltre approvato un emendamento che apre alla richiesta di poter riacquistare la cittadinanza per gli italiani emigrati che hanno dovuto rinunciare alla cittadinanza italiana per lavorare nei Paesi dove si sono stabiliti”, ha proseguito il ministro, indicando questa come una “una misura da lungo attesa, che rafforza i legami del nostro Paese con chi pur vivendo all’estero, è fino in fondo italiano”.
Il decreto “si inserisce nel quadro di un pacchetto di misure che comprende due ulteriori disegni di legge all’esame del Parlamento, che introdurranno ulteriori misure a garanzia del mantenimento di un legame effettivo con il nostro Paese.
Si tratta di misure a favore dei nostri italiani nel mondo, che miglioreranno la funzionalità degli uffici consolari.
Ringrazio il Senato per il confronto approfondito e costruttivo, che ha consentito di migliorare ulteriormente il testo. Auspico che possa arrivare presto anche l’approvazione della Camera”.
DE MEO (FI NEL MONDO) “PASSO FONDAMENTALE PER RIFORMA SERIA E CREDIBILE”
Salvatore De Meo, europarlamentare azzurro e responsabile del Dipartimento Italiani all’estero di Forza Italia, dichiara: “L’approvazione definitiva in Senato del decreto sulla Cittadinanza rappresenta un passo fondamentale per riportare rigore e trasparenza su un tema troppo a lungo lasciato senza regole chiare”.
“È giusto dire stop alle scorciatoie e ai meccanismi opachi che, nel tempo, hanno favorito un uso distorto del riconoscimento della Cittadinanza italiana, spesso basato su documenti falsi o legami debolissimi con il nostro Paese.
Limitare l’accesso a chi può dimostrare un legame effettivo con l’Italia, come un genitore o un nonno nato qui, significa ristabilire credibilità e allinearci a quanto già avviene in molti altri Stati europei”.
“Bene inoltre l’approvazione dell’emendamento, presentato dal ministro Tajani, che consente agli italiani all’estero di riacquisire la Cittadinanza persa in passato per motivi legati al lavoro. Un gesto concreto di attenzione verso chi, pur vivendo fuori dall’Italia, continua a sentirsi parte della nostra comunità”, conclude De Meo.