“Sul Decreto cittadinanza, approvato in commissione, la maggioranza è divisa, con la Lega che si smarca: sì ma con riserva, mentre il senatore Tosato nemmeno partecipa al voto”. Lo dice la senatrice di Italia Viva Dafne Musolino, componente della Commissione Affari costituzionali del Senato.
“Mentre l’opposizione è compatta sul no al provvedimento – non si modifica una materia così importante per decreto -, a destra assistiamo ad un clamoroso ribaltamento: Fratelli d’Italia tradisce la sua storica battaglia per gli italiani all’estero sulla base dello Ius sanguinis, a difendere il quale resta solo la Lega.
Positivo il fatto – prosegue – che anche dalle parti della destra si siano resi conto che lo Ius sanguinis non funziona, ma non è questo il modo per porre mano.
I correttivi apportati non cambiano la sostanza: dal 27 marzo chi c’è c’è, chi non c’è non c’è, la cittadinanza non sarà più concessa a chi non è nato in Italia.
Con che faccia – aggiunge Musolino – Fratelli d’Italia e Forza Italia si presenteranno alla comunità degli italiani all’estero, visto che di fatto dicono sì all’interruzione dello Ius sanguinis?”.
DL CITTADINANZA, CIRIANI: IN ARRIVO NUOVO EMENDAMENTO. SI TRATTA DI PICCOLO AGGIUSTAMENTO
Nel frattempo, secondo quanto si apprende, in Sala Garibaldi al Senato il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani, intercettato all’esito dell’informativa in aula del ministro Adolfo Urso, ha riferito ai cronisti che è in arrivo un nuovo emendamento del relatore al dl cittadinanza, atteso oggi in aula.
Secondo quanto si apprende, si tratterebbe di un aggiustamento sull’emendamento relativo alle tempistiche per l’esame e la determinazione delle richieste di cittadinanza non iure sanguinis (per matrimonio o per residenza legale per 10 anni), ai sensi cioè degli articoli 5 e 9 della legge 91 del 1992, su cui interviene il dl.
L’emendamento di Governo approvato interviene infatti ponendo a 24 mesi il limite (oggi invece posto a 36) per l’espletamento delle procedure.
Si prevedeva la possibilità di mantenere la proroga per i procedimenti pendenti, che, secondo quanto si apprende, potrebbe però non essere utile e quindi decadere.