Per Guardiola contro Carlo Ancelotti, José Mourinho contro Diego Simeone: non c’è nessuna squadra italiana, ma c’è sicuramente un po’ d’Italia sulle panchine delle squadre che si affronteranno nelle semifinali di Champions League, tra chi è nato nel Belpaese e chi ci è passato nel corso della propria carriera da tecnico o da calciatore.
Nel sorteggio di Nyon, condotto da Luis Figo, il Bayern Monaco di Guardiola trova davanti a sé un ostacolo difficile da superare come il Real Madrid di Ancelotti (andata il 23 aprile a Madrid, ritorno il 29 a Monaco) per difendere il titolo. Anche il Real è a caccia di un obiettivo ambizioso, come il decimo titolo, ma i precedenti non sorridono alle merengues visto che il Bayern ha avuto la meglio quattro volte su cinque nei confronti diretti in semifinale: l’ultima nel 2012 ai calci di rigore al Santiago Bernabéu.
Interessante e dal pronostico assai incerto anche la sfida tra l’Atletico Madrid di Diego Simeone – la vera sorpresa del torneo, avendo eliminato il Barcellona ai quarti di finale – e il Chelsea di Mourinho: andata il 22 aprile a Madrid, ritorno il 30 a Londra. Gli spagnoli sono l’unica squadra a non aver mai vinto il trofeo, ma hanno perso la finale del 1974 contro il Bayern dopo l’incontro di ripetizione. La sfida più recente tra Atletico e Chelsea si è conclusa con un 4-1 per gli spagnoli nella Supercoppa del 2012. Tra Real, Bayern e Chelsea ci sono invece 15 trofei complessivamente in bacheca.
Intanto, il portiere dell’Atletico Thibaut Courtois, in prestito proprio dal Chelsea al club spagnolo, potrà giocare contro i blues nonostante una clausola nel contratto sembrava impedirglielo. "I regolamenti della Uefa Champions League e i regolamenti disciplinari Uefa contengono articoli chiari che proibiscono rigorosamente ai club di esercitare (o tentare di esercitare) un’influenza di qualsiasi tipo sui giocatori da schierare (non schierare) in una partita – si legge in una nota dell’Uefa -. Pertanto, qualsiasi clausola dei contratti privati tra i club che potrebbe esercitare un’influenza del suddetto tipo deve essere considerata nulla e non applicabile ai fini Uefa. Inoltre, qualsiasi tentativo di applicare le suddette clausole costituisce una chiara violazione dei regolamenti della Champions League e dei regolamenti disciplinari Uefa e deve essere sanzionata di conseguenza".
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