"Misure come l’indulto e l’amnistia devono seguire e non precedere riforme che riducano in modo strutturale l’affollamento". Lo dice il presidente dei senatori del Pd Luigi Zanda in un’intervista a Repubblica. Come? "Con le pene alternative, aumentando i casi di detenzione domiciliare, con la messa in prova. Con la revisione del reato d’immigrazione clandestina. Solo così si può pensare, in un secondo momento, a indulto e amnistia. Ma in questo senso il messaggio di Napolitano è molto puntuale. Parte da una descrizione netta e dettagliata della tragedia carceraria. Fa risaltare come le galere italiane siano l’esatto opposto di quello che sancisce la nostra Costituzione all’articolo 27: il trattamento dei detenuti deve rispettare un principio di umanità e va orientato alla rieducazione del condannato. Quel tipo di provvedimenti, amnistia e indulto, è messo in coda alle riforme strutturali. Deduco, dall’ordine in cui sono indicati, che il suggerimento del Quirinale sia procedere secondo quella scaletta".
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