Il Procuratore della Repubblica di Napoli Giandomenico Lepore, a proposito dell’inchiesta che riguarda calcio scommesse e criminalità dichiara: “Non ci sono novità di particolare rilievo. Le attività d’indagine vanno avanti giorno per giorno e vorrei chiarire che non tutto, anzi ben poco, va comunicato all’esterno dell’ufficio perché ci sono indagini in corso e in quanto tali coperte da segreto”. Chiarisce inoltre: “L’attenzione dei nostri uffici è in particolare al rapporto tra calcio scommesse e malavita organizzata”. Su questo fronte i magistrati della Direzione Distrettuale Antimafia Pierpaolo Filippelli e Claudio Siragusa, coordinati dall’Aggiunto Rosario Cantelmo, proseguono a ritmo serrato nelle fasi di istruttoria. Stando a quanto filtra da fonti autorevoli “viene steso e riletto il verbale dell’interrogatorio che si è tenuto ieri a Roma di un esperto di giocate elettroniche, di scommesse, dei sistemi informatici che consentono la puntata”. “Informazioni utili e dettagliate che rendono meglio l’idea del contesto in cui determinati illeciti venivano commessi”. C’è bisogno sempre di maggiori elementi su questo fronte, quello “tecnico gestionale del calcio scommesse”.
Sfileranno giovedì mattina in Procura a Napoli altri “esperti” in grado di rispondere alle domande dei pm che indagano sul filone napoletano della nuova bufera che riguarda il mondo del pallone. Dopo aver raccolto tutte le informazioni utili il pool antimafia deciderà chi altro convocare. Intanto si profilano nuove trasferte, dopo quella romana, per i magistrati titolari dell’inchiesta. “Viaggi utili, molto utili” così vengono definiti. Fin qui il filone legato al clan D’Alessandro, organizzazione malavitosa egemone nello stabiese che ha consentito di dare il fischio d’inizio all’inchiesta partenopea.
Al quinto piano di Palazzo di Giustizia s’indaga invece per frode sportiva. La sezione coordinata dal Procuratore Aggiunto Giovanni Melillo, ha delegato la squadra mobile per l’acquisizione dei filmati relativi a tre partite del campionato di serie A. Sotto la lente d’ingrandimento della Giustizia Napoli-Parma del 10 aprile 2010, conclusa 2-3 con la vittoria in rimonta degli emiliani sotto l’occhio di Antonio Lo Russo, figlio del boss a capo del clan dei Capitoni egemone a Miano, quartiere a nord del capoluogo campano. C’è Lecce-Napoli dell’8 maggio scorso, finita 2-1 e Sampdoria-Napoli 1-0, ultima partita del campionato 2009-2010.
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