Un’auto pirata, guidata da un bancario di 59 anni, ha ucciso un operaio di un cantiere stradale e ne ha feriti altri due, uno in modo grave. L’uomo alla guida si e’ infine rifugiato nel parcheggio del piccolo aeroporto di Padova, dove e’ stato raggiunto e arrestato dagli agenti delle volanti che erano sulle sue tracce.
Ancora da chiarire pero’ le reali cause che hanno condotto l’automobilista a questa folle condotta: i primi esami medici cui e’ stato sottoposto all’ospedale hanno escluso che avesse assunto alcol o droghe. Ora i sanitari stanno approfondendo i test clinici per stabilire se all’origine di quello che appare come una sorta di black out psichico possano esserci state cause organiche, come un’ischemia.
La vittima e’ un 53enne originario della Sicilia, Savio Domenico Armeli Cartilazzone, residente da molti anni nel veneziano, a Spinea. Travolti dal pick up impazzito anche un operaio moldavo di 35 anni, ed un altro italiano di 60 anni. Il primo ha avuto 60 giorni di prognosi, il secondo ha riportato solo diverse escoriazioni. Cartilazzone e’ stato centrato in pieno dalla vettura e trascinato sull’asfalto per diversi metri, morendo all’istante.
Tutto e’ iniziato verso le 9 del mattino, su via Armistizio, una strada larga e veloce ai confini tra Padova ed Abano Terme. L’uomo con il pick up, residente a Montegrotto (Padova), ha provocato un primo tamponamento, colpendo la Bmw di un imprenditore edile, che quando ha capito che questi proseguiva si e’ messo all’inseguimento, fornendo con il cellulare al 113 i numeri di targa dell’auto investitrice. Proseguendo la fuga il 59enne si e’ trovato davanti il cantiere stradale e non e’ riuscito ad evitarlo. Pur avendo lasciato a terra tre persone non si e’ fermato neppure questa volta, dirigendosi sempre a forte velocita’ verso l’aeroporto ‘Allegri’ di Padova. La polizia era pero’ ormai alle sue spalle: l’uomo e’ stato cosi’ arrestato all’interno dell’aviosuperficie dove si trova lo sportello bancario nel quale lavora. Alla vista degli agenti e’ apparso tranquillo, quasi stupito della loro presenza. Ai medici spettera’ dire ora se questo atteggiamento sia stato solo una messa in scena o il frutto di un malessere psicofisico che avrebbe potuto rendere l’automobilista momentaneamente inconsapevole di quanto aveva fatto.
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