“Stiamo continuando a lavorare per cercare di riportare in Italia” il cooperante italiano Alberto Trentini, “non stiamo rinunciando a nessuna iniziativa, però devo dire che non è facilissimo”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani a margine dell’evento a Milano per la ricostruzione dell’Ucraina.
Intanto mercoledì 5 marzo primo giorno di digiuno anche per i genitori e gli amici di Alberto Trentini: del cooperante veneziano arrestato in Venezuela il 15 novembre scorso non si hanno notizie da oltre 100 giorni.
Famiglia e amici ne chiedono l’immediata liberazione ed il ritorno a casa, a Venezia.
Più di 77.500 italiani hanno firmato un appello per la sua scarcerazione, mentre famiglia e amici hanno iniziato un digiuno a staffetta, con adesione online.
Le firme arrivano da ogni parte del mondo, perché è una vita che Alberto dona in cooperazione.
“Digiuneremo a turno per 24 ore fin quando Alberto non potrà tornare a casa” ha annunciato Alessandra Ballerini, l’avvocato di famiglia.
L’Italia sta facendo ogni sforzo per liberarlo e rimpatriarlo, ha assicurato ieri il sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano.
ZAIA “DIPLOMAZIE ALL’OPERA, SPERIAMO POSSA TORNARE A CASA”
“Ci eravamo interessati al caso Trentini in tempi non sospetti, parlando con la Farnesina: l’indicazione è stata quella di dire che si sta lavorando in loco e c’è un’attività diplomatica in corso, dopodiché la speranza è di poter riportare a casa il nostro concittadino”. Lo afferma il governatore regionale del Veneto Luca Zaia durante un punto stampa a Palazzo Balbi.
Scarpa (Pd), aderisco staffetta digiuno per Trentini
“Alberto Trentini e’ un uomo che ha dedicato la sua vita alla solidarieta’ e all’aiuto umanitario. Non puo’ essere lasciato solo. Aderire alla ‘staffetta del digiuno’ e’ un piccolo gesto per mantenere alta l’attenzione sulla sua vicenda e per ribadire la nostra vicinanza alla sua famiglia e ai suoi cari. Continuiamo a sollecitare il governo affinche’ faccia tutto il possibile per riportare Alberto a casa sano e salvo. La sua detenzione e’ inaccettabile e non possiamo permettere che cada nel silenzio. Chiediamo che le istituzioni italiane agiscano con determinazione e urgenza per sbloccare questa situazione”. Lo ha detto la deputata del Pd, Rachele Scarpa, che ha annunciato la sua adesione alla ‘staffetta del digiuno’ promossa da amici e familiari di Alberto Trentini per chiedere la sua liberazione.
“Il cooperante veneziano, detenuto in Venezuela dal novembre 2024, e’ ormai da troppo tempo privato della sua liberta’ senza che siano chiare le motivazioni del suo arresto”, si sottolinea in una nota in cui si aggiunge che “i deputati del Pd hanno anche presentato un’interrogazione urgente al ministro degli Esteri, Antonio Tajani, per chiedere aggiornamenti sulle azioni intraprese dal governo italiano e sulle iniziative diplomatiche in corso per ottenere il rilascio di Trentini”.