L’Italia è vicina al Venezuela, sia per i legami che intercorrono tra i due Paesi, sia perché è forte la presenza italiana nel Paese sudamericana. Lo ha sottolineato oggi in Senato il ministro degli Esteri Federica Mogherini, "sosteniamo con grande convinzione lo sforzo delle organizzazioni dell’America Latina per cercare di avviare un dialogo costruttivo tra governo e opposizione. La situazione che c’è in questo momento in Venezuela deve assolutamente finire"), lo testimonia nei fatti l’arrivo a Caracas, proprio oggi, del sottosegretario Mario Giro, inviato dalla Farnesina proprio per " seguire "con estrema attenzione cosa succede" e per incontrare la comunità italiana.
La titolare della Farnesina ha poi ricordato di aver incontrato nei giorni scorsi l’ambasciatore di Caracas a Roma per "presentargli la nostra preoccupazione non solo per gli italiani, ma per il corso che stanno prendendo gli eventi".
Da giorni ormai il governo venezuelano è preda di forti contestazioni da parte dei cittadini, esasperati da condizioni economiche e sociali in netto peggioramento. Come ricorda oggi La Voce d’Italia, quotidiano in lingua italiana edito a Caracas, "i riflessi della crisi economica si rispecchiano in un tasso d’inflazione tra i maggiori del mondo (oltre il 56 per cento) ed in una svalutazione significativa della moneta (circa il 44 per cento)". Una crisi che coinvolge anche le aziende italiane che operano nel Paese – Alitalia, Impregilo, Astaldi, Ghella, Eni ed Iveco: "Se Alitalia reclama il versamento di almeno una parte del debito maturato dal Venezuela, Astaldi, Impregilo e Ghella non sono da meno. Quest’ultimi, sono ugualmente in attesa del pagamento parziale dei debiti accumulati dal Venezuela e sperano di poter siglare un accordo per via via ottenere il resto. Iveco, poi, proprio ieri ha annunciato la sospensione della produzione in Venezuela con "effetto immediato", scrive La Voce.
Ma ovviamente le preoccupazioni non sono solo economiche ma anche politiche e sociale: con l’obiettivo di assicurare protezione alla collettività italiana e preparare i lavori della Commissione bi-nazionale Italia-Venezuela, spiega la Farnesina, Giro incontrerà la collettività italiana per acquisire maggiori informazioni sul quadro di sicurezza e avrà colloqui con autorità e forze politiche venezuelane per sostenere l’azione di dialogo portata avanti nell’ambito UNASUR.
"Siamo preoccupati per il disordine e la violenza", ha detto Giro appena sbarcato a Caracas. "In questa cornice, la protezione della nostra collettività è un obiettivo prioritario dell’Italia, che farà tutto il possibile per favorire il dialogo tra governo ed opposizione, come raccomandato dal Presidente Napolitano al Presidente Maduro lo scorso giugno e in linea con la posizione dell’Alto Rappresentante UE Catherine Ashton. In base a questa impostazione, abbiamo preso nota con interesse della proposta di mediazione internazionale garantita dal Segretario di Stato Vaticano Parolin". Un piccolo, ma significativo segnale di quanto sia palpabile la tensione in Venezuela è dato anche dall’annullamento del concerto di Jovanotti, previsto a Caracas per domenica, 6 aprile. "Non é stata una mia decisione" ha fatto sapere il cantante tramite Facebook, spiegando che la decisione è stata presa dagli organizzatori pensando alla sicurezza del pubblico. "Il concerto era previsto in uno spazio pubblico, in una zona della città in cui le tensioni politiche sono particolarmente alte".
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