"Probabilmente ci sono paesi del mondo in cui Roma non e’ nella lista nera del turismo; anzi e’ segnalata, proposta, imposta per l’accoglienza praticamente a tutti quelli che nelle zone piu’ disgraziate del pianeta terra vedono l’Italia come Bengodi. Ma costoro rischiano di diventare un enorme problema – anche dal punto di vista igienico sanitario – se le autorita’ preposte fanno orecchie da mercante". Cosi’ il leader de La Destra Francesco Storace sul sito del partito.
"All’estrema periferia della Capitale, alla Romanina, alle porte di Frascati, sta per esplodere una bomba sanitaria in un palazzone popolato da diverse centinaia di africani. Li chiamano rifugiati, bivaccano li’ senza arte ne’ parte, chi abita nei dintorni teme per la propria salute. Siamo in via Cavaglieri 8, un tempo sede della Facolta’ di Lettere dell’Universita’ di Tor Vergata, di proprieta’ dell’Enasarco, dove da anni e’ presente una comunita’ di africani tra Somali, Eritrei, Sudanesi ed Etiopi. Il via libera all’occupazione lo diede Veltroni, il cui gabinetto pagava a spese nostre i consumi di elettricita’ nonche’ l’affitto all’ente. Poi, manco a dirlo, ci si mise il governo Prodi con il ministro del Welfare Ferrero, che aveva previsto uno stanziamento di fondi per consentire il trasferimento degli occupanti in strutture piu’ idonee; ma l’iniziativa non ebbe seguito: i rappresentanti di quelle comunita’ non gradivano…. Poi – continua Storace – il Campidoglio si e’ convinto a non sborsare piu’ soldi e gli occupanti sono ricorsi ad allacci abusivi".
"Nel silenzio delle istituzioni, ieri ho depositato in regione un’interrogazione perche’ abbiamo appreso con raccapriccio che attualmente nella struttura vivono circa 800 immigrati e si sono verificati numerosi casi di scabbia oltre che di altre patologie del derma, determinate da condizioni igieniche pessime, di tubercolosi e di Aids. Le stesse condizioni psichiche degli occupanti non sono certo delle migliori, con evidenti e diffusi casi di patologie depressive e ansiose". "E non e’ finita, perche’ attorno allo stabile occupato, si vive pure in una situazione di vera e propria discarica a cielo aperto. Tutto questo e’ incivile. E non e’ pensabile che possano esistere luoghi dove chi deve controllarne lo stato, sia impossibilitato a farlo, come se fosse una zona franca. A Roma non deve piu’ accadere tutto questo. E lo sottolineiamo alla regione Lazio, che vorrebbe persino approvare una legge per istituire il cosiddetto Garante del rifugiato. Lasciateci in pace, per favore".
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