Turbolenze in Rai, ma dov’è la novità? Infatti nonc’è, la burrasca è un’abitante in viale Mazzini. Momenti fisiologici e punto quando si deve discutere di nuove nomine. Putiferi televisivi, consueti e inevitabili in prossimità del Festival di Sanremo. Scatena polemiche la partecipazione di Adriano Celentano in qualità di super ospite. Scandaletti e casini nell’orbita televisiva, frequentata talvolta da personaggi che si dilettano ad andare sopra le righe.
L’attore Luca Laurenti, quello della pubblicità di una nota marca di caffè in coppia con Bonolis, è accusato di evasione: avrebbe dichiarato e non versato tasse per due milioni di euro, nel periodo 2000-2005. Mancati pagamenti delle imposte Irap hanno portato al pignoramento di 6 (sì, 6) appartamenti di proprietà dell’attore comico in corso Buenos Aires, centralissima strada di Milano.
Dove eravamo rimasti e da dove vogliamo cominciare? Partiamo da direttori in pectore, direttori ad interim prossimi alla messa a riposo, da consigli d’amministrazione che slittano da un giorno all’altro. Il prossimo Cda Rai è in calendario il 31 gennaio. Guarda caso, l’ultimo giorno di servizio di Alberto Maccari, direttore pro tempore del Tg1. La persona messa al posto di Augusto Minzolini, il direttore di tutte le chiacchiere e di tutte le critiche. Bene, il direttore generale Lorenza Lei si sta rivelando un’insuperabile specialista in tentennamenti. In soldoni, non decide. Chi mettere al posto di Alberto Maccari a fine corsa? Martedì sapremo, forse. Il Tg1 aspetta un vero direttore con pieni poteri e nell’esercizio delle sue funzioni. E pure TgR è in attesa (fremente è dire poco) del nuovo direttore. A Lorenza Lei non dispiacerebbe consegnare la carica a Alessandro Casarin, l’attuale vice direttore, di aerea leghista. Capacità e competenze a parte, la promozione consentirebbe al direttore generale di tirarsi dalla propria parte il consigliere d’amministrazione di area leghista Giovanna Clerici. Lorenza Lei si ritroverebbe così nella condizione di chiedere il classico favore di ritorno al momento della votazione per il nuovo direttore del Tg1. Qualcosa di diverso da un normale voto di scambio. O la stessa cosa, fate un po’ voi. Accusata dal consigliere d’amministrazione Rizzo Nervo, area Pd, di aver fatto avere all’ex marito un contratto con Sipra, società vicina tutt’uno con la Rai, la Lei starebbe valutando anche la possibilità di un prolungamento del rapporto con Maccari fino al 30 giugno. La proposta incontrerà lo scontato no del presidente Rai, Garimberti, contrario anche all’assunzione di un di rettore del Tg1 proveniente dall’esterno. Siamo alla guerra.
In Rai la tensione si taglia col coltello. Tentennamenti e giochini politici non piacciono a Sergio Zavoli, prestigioso e autorevole presidente del comitato di controllo. "Faremo nostre le parole di Zavoli", come annuncio di una dichiarazione di sfiducia nei confronti della Rai. Questa firmata Adrai, associazione dei dirigenti della Tv pubblica. "Le tensioni per le nomine dei direttori di Tg1 e TgR sono la prova che il vertice non è in grado d’indirizzare la Rai nel percorso di razionalizzazione e sviluppo che l’azienda è in grado di sostenere". Adrai chiede al servizio pubblico di dotarsi al più presto di una guida autorevole, indipendente, stabile. E siccome i problemi in Rai sono come le ciliege, uno tira l’altro, il Cda è atteso martedì da momenti e decisioni scabrose. Delicate, non facili da prendere. Dovrà votare l’impegno della Rai per l’acquisizione dei diritti dei campionati del mondo di calcio 2008 e del 2012 in Qatar. Duecento milioni di euro per ogni singolo pacchetto. Il Cda sarà chiamato inoltre a pronunciarsi sulle fiction, che hanno subito un taglio di 30 milioni. Un colpo d’ascia o di machete, il 44% in meno negli ultimi anni. I milioni erano 258 nel 2008. I tagl i annunciati, già deliberati, hanno fatto imbestialire il presidente dell’associazione produttori TV, Fabiano Fabiani. Che promette battaglia con tutti i mezzi a disposizione, a difesa "di una delle più importanti industrie culturali del Paese". I tagli alla produzione delle fiction potrebbero causare, nel 2012, la perdita di 25mila giornate di lavoro.
Non cambiate canale, proseguite ascolto e visione con Adriano Celentano. Una frase attribuita al diggì Lorenza Lei, "Celentano è fuori dal Festival", ha scatenato un autentico putiferio. La Rai ha smentito, ma il "molleggiato" nazionale pretende spiegazioni ufficiali e definitive su come sono andate le cose. Ma le parti hanno trovato l’accordo sulle questioni poste da Celentano, argomento di animate discussioni e formazioni di schieramenti nel Paese Italia? Sarebbero vicini, pronti alla firma, la Rai e il clan di Claudia Mori. Un nodo scorsoio prossimo ad essere slegato. L’intesa può coagularsi su queste basi: Celentano super ospite a Sanremo con un cachet di 300mila euro a puntata, fino a un massimo complessivo di 750mila euro; nessun controllo sui testi e nessuno spot pubblicitario durante gli inteventi. Buon ascolto e buona visione, Italia.
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