Nel pomeriggio di martedì 17 giugno il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto al Quirinale il Consiglio Generale degli Italiani all’estero, in occasione della 47ª Assemblea Plenaria.
Dopo l’intervento della Segretaria Generale del Cgie, Maria Chiara Prodi, il Presidente Mattarella ha rivolto un saluto.
Erano presenti Giorgio Silli, Sottosegretario agli Esteri con delega per gli italiani nel mondo, e Riccardo Guariglia, segretario generale della Farnesina.
Per Mattarella il CGIE ha un ruolo “rilevante” perché dà “voce alla grande pluralità dei nostri concittadini all’estero”.
“È in questo percorso comune, fatto di tenace lavoro e impegno ideale, che il Consiglio generale degli italiani all’estero e il contributo di tutti voi consiglieri – tanto più meritevole perché svolto in una dimensione di puro servizio – assume un ruolo rilevante, consentendo di dare voce alla grande pluralità dei nostri concittadini all’estero e alle sue sensibilità”.
Il capo dello Stato, rivolgendosi al Cgie, ha espresso “riconoscenza per il lavoro che svolgete al servizio delle nostre comunità nel mondo. Il vostro impegno quotidiano sostiene ed esprime il legame tra l’Italia e i milioni di connazionali che si trovano al di fuori dei confini nazionali. Voi contribuite, con grande merito, a rappresentarli. Un’ampia popolazione, composta da collettività all’estero che sono parte integrante del tessuto del Paese”.
Guardando al fenomeno emigrazione: “A lungo si è dibattuto sull’impoverimento avvenuto con il trasferimento all’estero di tante energie”, ha sottolineato il capo dello Stato durante l’incontro.

“Oggi – ha proseguito -, nel contesto multilaterale globale, sempre più spazio ha acquisito la cosiddetta ‘nuova mobilità’, composta da energie in movimento di ogni appartenenza sociale e categoria professionale, fra cui naturalmente molti giovani.
Tra di essi si contano circa mezzo milione di laureati che negli ultimi 15 anni sono partiti da ogni parte d’Italia verso mete quali Regno Unito, Germania, Svizzera, Francia, Spagna e Stati Uniti, per investire sul proprio futuro, portando con sé talento, passione e tanta determinazione, contribuendo – una volta di più – allo sviluppo dei Paesi che li ospitano. E’ frutto di quella dimensione globale, di quella spinta all’unità, che deriva dalla consapevolezza di un destino comune dell’umanità.
Per le generazioni più giovani, soprattutto quando non è una scelta resa necessaria da mancanza di adeguate prospettive nel nostro Paese, l’esperienza all’estero costituisce sovente parte di un percorso di arricchimento, che può preludere al rientro, con una dinamica diversa dal passato, in cui partenza e ritorno disegnano una realtà di vasi comunicanti in grado di arricchirsi vicendevolmente, oltre a rappresentare una sfida permanente per l’Italia perché sappia essere attrattiva”.

CITTADINANZA, “RICONSIDERAZIONE”
Mattarella ha poi fatto un passaggio sulla cittadinanza: “Il tema del decreto-legge recante la recente riforma sulla cittadinanza ha suscitato attenzione e dibattito nelle comunità degli italiani: ‘spaesamento’ lo ha definito, poco fa, la Segretaria Generale. Sarà certamente utile – e da seguire con attenzione – la riflessione che si aprirà sul tema nel vostro Consiglio in questa sessione, per favorire una meditata considerazione – ed eventualmente riconsiderazione – dei temi che si sono aperti”.
Ricordiamo che il decreto cittadinanza, fortemente voluto dal ministro degli Esteri (e presidente CGIE) Antonio Tajani, è stato approvato il 20 maggio. Il provvedimento prevede, tra l’altro, una stretta sulla doppia cittadinanza e che gli italo-discendenti nati all’estero possano avere il passaporto italiano per ‘ius sanguinis’ solo fino a due generazioni: cioè l’avo italiano da cui ereditano la cittadinanza deve essere al massimo il nonno.

Ruolo fondamentale svolto da donne emigrate
Un ruolo fondamentale, per l’inquilino del Quirinale, “e’ stato svolto dalle donne. Sin dalle prime ondate migratorie, le nostre connazionali sono state le autentiche custodi della lingua, della cultura e delle tradizioni, trasmettendo valori alle successive generazioni e mantenendo vive le radici con l’Italia, finanche in contesti difficili. Perno della famiglia in ogni contesto. Educatrici, scienziate, imprenditrici, operatrici culturali: la loro presenza ha rappresentato la struttura portante delle nostre collettivita’ all’estero, contribuendo in modo decisivo alla loro coesione e, al tempo stesso, all’integrazione nelle comunita’ d’accoglienza”.
STORIA MIGRAZIONE È PARTE ESSENZIALE NOSTRA IDENTITÀ
“La storia della migrazione italiana è parte essenziale della nostra identità nazionale. Dalle grandi migrazioni successive all’Unità d’Italia, alle numerose partenze nel secondo dopoguerra, generazioni di italiani hanno trovato destini migliori al di fuori del nostro Paese, sostenendone, in modo determinante, la ripresa e lo sviluppo con le consistenti rimesse finanziarie del secolo scorso.
Il loro apporto, da una prospettiva più ampia si è anche tradotto nel dar vita a preziosi legami fra l’Italia e i Paesi di accoglienza, legami alimentati dal rispetto e dall’ammirazione per quanto essi hanno saputo realizzare, e, inoltre, nel diffondere le molteplici espressioni della cultura del nostro Paese – ha proseguito Mattarella -. Le collettività italiane hanno saputo rendere ‘prossima’ l’Italia a tutte le latitudini – come ha voluto sottolineare la dottoressa Prodi -. Anche nei luoghi più remoti sono stati ambasciatori autentici della italofonia. Si tratta di elemento rilevante nella politica internazionale della Repubblica, affermando valori come il dialogo, la laboriosità, l’accoglienza, la pace”.
“VOTO ITALIANI ALL’ESTERO ESPRESSIONE DI CITTADINANZA ATTIVA”
“La partecipazione al voto da parte dei nostri connazionali all’estero – espressione di cittadinanza attiva – concorre all’energia che fa vivere la nostra società democratica”.
