Prendere il sole è qualcosa di davvero piacevole, ma che presenta dei rischi, onde per cui la parola d’ordine è sempre e soltanto una sola, con l’arrivo della calda stagione: protezione.
Soprattutto negli ultimi anni, gli specialisti della medicina, in particolare dermatologi e ricercatori, hanno posto l’accento sull’importanza di tutelare la pelle dai raggi UV, specialmente con l’intensificarsi dell’inquinamento atmosferico e a seguito della formazione del buco dell’ozono.
Parliamo infatti dei principali responsabili di fenomeni – di per sé fisiologici ma oltremodo prevenibili – quali fotoinvecchiamento, macchie cutanee e, nei casi più gravi, tumori della pelle.
In questo contesto, l’interesse verso prodotti con SPF – acronimo di “Sun Protection Factor”, ovvero “Fattore di Protezione Solare” – che appaiono molto elevati, come la protezione solare 100, è cresciuto sensibilmente. Ma ha davvero senso spingersi così in alto con il fattore di protezione?
Nel corso dell’articolo vedremo quando è opportuno usare una protezione solare con SPF 100 e qual è il significato reale dietro questo numero, sfatando anche alcuni luoghi comuni.
Le creme solari sono così importanti? Cosa dice la Fondazione Umberto Veronesi
Come ben illustrato dalla Fondazione Umberto Veronesi, le creme solari sono uno strumento essenziale per ridurre il rischio di sviluppare tumori cutanei, a patto che vengano applicate con costanza e in modo corretto.
In un articolo del magazine dove si cita il parere di un esperto in materia, si dichiara pertanto quanto segue: “nessuna crema può proteggerci al 100 per 100 dalle radiazioni ultraviolette e dai danni che possono arrecare a chi esagera. Restano fondamentali le vecchie regole: stare all’ombra nelle ore più calde, usare anchecappello, occhiali e altri capi d’abbigliamento”.
Lo stesso esperto, sempre interpellato dalla Fondazione Umberto Veronesi, sottolinea che l’uso di creme con SPF – e ciò vale anche per la protezione solare 100 – aiuta certamente a ridurre in modo significativo soprattutto l’impatto dei raggi UVB sulla pelle: i principali responsabili di fenomeni quali scottature, eritemi e ustioni solari.
Ribadisce però che ciò non sostituisce comportamenti corretti e responsabili, come evitare un’esposizione prolungata e diretta durante le ore centrali della giornata, quelle dove l’intensità dei raggi UV è maggiore.
Non bisogna quindi cadere nell’errore di “sentirsi invincibili” solo perché si è applicata una crema con fattore 100; al contrario, è proprio chi è più esposto o più sensibile che dovrebbe optare per una protezione solare con SPF 100 in combinazione con tutte le altre misure protettive che abbiamo indicato.
Attenzione anche ai raggi UVA e a un’esposizione prolungata
La Fondazione Veronesi evidenzia inoltre come risulti importante proteggersi non solo dai raggi UVB ma persino da quelli UVA, in grado di penetrare più in profondità nella pelle, pur non risultando immediatamente percepibili; non danno infatti alcuna sensazione di scottatura.
Occorre quindi optare per prodotti ad ampio spettro che tutelino sia dagli UVA che dagli UVB. Un aspetto previsto all’interno della normativa europea, che si è notevolmente aggiornata in tal senso.
La Fondazione Veronesi evidenzia pertanto che “un buon filtro solare debba offrire una protezione anti UVA pari a 1/3 di quella UVB. Quindi se una crema ha un SPF uguale a 30, deve avere una protezione anti UVA almeno pari a 10”. Questo anche per rispettare i parametri fissati dall’UE.
Quando usare una protezione solare 100
Quando si dovrebbe utilizzare una protezione solare 100? E chi non dovrebbe rinunciare a tale misura cautelativa? Ecco alcuni punti salienti da conoscere in merito:
- persone con cute molto chiara e sensibile. La protezione solare 100 è indispensabile per i soggetti con carnagione chiara, occhi chiari e capelli biondi o rossi, che tendono a scottarsi con estrema facilità. In questi casi, un SPF elevato contribuisce a ridurre il rischio di ustioni ed eritemi;
- soggetti affetti da patologie cutanee. L’adozione di una protezione 100 è altrettanto cruciale qualora sussistessero delle condizioni dermatologiche particolari (come lupus, rosacea o dermatite attinica), che rendono la pelle particolarmente reattiva ai raggi solari;
- pazienti che si avvalgono di un trattamento farmacologico fotosensibilizzante. Alcuni farmaci aumentano la sensibilità della cute alla luce solare. È questo il caso di antibiotici, retinoidi, diuretici, ecc. L’uso di una protezione solare con SPF 100 tende a rappresentare una misura aggiuntiva per evitare reazioni cutanee dannose;
- presenza di cicatrici recenti o legate a interventi che hanno avuto un impatto sulla pelle, come quelli dermatologici. Dopo trattamenti come laser, peeling chimici o interventi chirurgici, è normale che la pelle appaia più vulnerabile. L’uso di una protezione solare 100 aiuta non solo a vivere al meglio tali circostanze di vulnerabilità, mantenendo la cute più protetta e idratata, ma anche a prevenire situazioni quali discromie o irritazioni.
Infine, un’ultima eventualità da non sottovalutare è l’esposizione prolungata al sole in montagna (d’estate e d’inverno e in particolare sulla neve) e in barca nonché in zone con clima tropicale, dove l’intensità dei raggi UV è maggiore. Qui l’adozione di una protezione solare 100 tende a regalare un filtro aggiuntivo contro eventuali danni di tipo cumulativo.