Silvio Bandinelli, 57 anni, toscano d’adozione è un personaggio atipico. Laureatosi con il massimo dei voti in Storia del Cinema, iniziò come testimonial (sarà protagonista per due anni della campagna Vespa Piaggio) per poi passare al mondo della regia promuovendo l’immagine di alcune celebri marche.
Fu decisivo l’incontro con Riccardo Schicchi e, all’inizio degli anni novanta, iniziò a girare e produrre film pornografici. Impegnato politicamente, vicino alla sinistra radicale, Bandinelli tratta a modo suo i temi di attualità nel contesto pornografico. Escono film come "Cuba" in cui si celebra "Che Guevara" e "Forza Italia" in cui si denuncia l’ipocrisia della società italiana. Il film "Mamma" viene addirittura recensito dall’Unità e dal Giornale, mentre in "Festival" denuncia la corruzione nel mondo della canzone italiana.
Rilasciò una lunga intervista a "Panorama" ma, all’ultimo momento, la direzione decise di non farla uscire: non erano ancora scoppiati gli scandali sessuali di Berlusconi e il Cavaliere (proprietario del settimanale) si dichiarava vicino ai valori e agli insegnamenti della Chiesa Cattolica (che detta oggi fa un po’ ridere).
Nel 2008 chiude la sua società "Showtime" e si trasferisce a Formentera.
Il 15 agosto dello scorso anno venne intervistato dal Tg3 (video in questa pagina).
Appresa la morte dell’amico e maestro Riccardo Schicchi ha pubblicato sulla sua pagina Facebook questa dichiarazione: "Ripenso a quando Riccardo Schicchi portò Cicciolina in parlamento. Ripenso all’emozione del mio primo incontro con Schicchi a Diva Futura, verso l’una di una notte romana piovosa. Ripenso a quando ci divertivamo ad accompagnare Ilona onorevole e Riccardo a manifestazioni mondane (per esempio una sfilata di Jean Paul Gautier a Firenze), con la polizia che ci accompagnava e tutta la sicurezza che lo Stato deve dare a un’onorevole. Ripenso a Moana e all’ultima volta che ci siamo visti a Firenze, prima di un suo spettacolo. Penso a quando in Diva Futura, in una giornata di sole, nell’ampia terrazza, mi ha presentato Jeff Koons, allora marito di Ilona. Abbiamo condiviso anni intensi per il porno italiano, che si ostinava a volersi radicare nella società. Io producevo con i miei grandi amici Filippo e Ginni e dirigevo. Riccardo ci offriva le sue grandi attrici e la sua amicizia e consulenza e straordinaria professionalità. Era il tempo del 35mm. Poi sono sceso in campo come regista "militante" del porno italiano, abbiamo collaborato molto più raramente, ma ci siamo continuati a sentire e vedere due o tre volte l’anno. Era più di un anno (forse un paio) che non ci sentivamo, complice il mio "emigrare", ma avevo sue saltuarie notizie. Ho sempre visto Riccardo come un rivoluzionario romantico o come un artista di arte contemporanea. Ecco, Ilona Staller in parlamento, fu il suo taglio nella tela".
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