Non aumenta i consumi, costringe a turni sempre piu’ massacranti, limita le liberta’ delle persone che lavorano e anche i costi di gestione. E’ con queste argomentazioni che i sindacati fanno fronte comune contro la decisione del Governo di liberalizzare il commercio consentendo le aperture dei negozi anche la domenica e nei giorni festivi. E approfittano della Giornata europea per le domeniche libere dal lavoro per chiedere al premier Mario Monti di ripensarci e trovare un’altra soluzione.
Oggi e’ stata una giornata di mobilitazione con presidi, sit in e volantinaggi nei principali punti vendita italiani, promossi dalle federazioni sindacali Fisascat Cisl, Filcams Cgil e Uiltucs Uil nell’ambito della giornata europea per la domenica libera dal lavoro indetta dall’European Sunday Alliance, il network europeo dei sindacati, delle societa’ civili e religiose impegnate ad accrescere la consapevolezza del valore della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.
‘Le liberalizzazioni del commercio con l’apertura sette giorni su sette non determinano un aumento dei consumi, ma incidono sulle condizioni materiali di vita dei lavoratori, con turni sempre piu’ massacranti, con una sempre maggiore richiesta di flessibilita’, oltre che sui costi di gestione’, ha detto la leader della Cgil Susanna Camusso, che boccia il modello di societa’ dei centri commerciali: ‘La vita non e’ fatta solo di consumi, anche perche’ o comunque aumentano le retribuzioni, o i consumi con crescono’. La deregulation e’ anche ‘una restrizione della liberta’ per chi non vuole lavorare anche la domenica’, fa notare il segretario generale della Cisl Raffaele Bonanni, che suggerisce che questa scelta sia volontaria e chiede al Governo, che ha deciso di liberalizzare ‘senza discutere con nessuno’, di ‘riaprire la partita’: ‘Spero che il presidente Monti, che e’ persona saggia e di grande equilibrio, intervenga per favorire una discussione serena e trovare un’altra soluzione’.
Secondo la Uil il lavoro domenicale va regolato, secondo il segretario confederale Carmelo Barbagallo, ‘per evitare un uso selvaggio, da parte della grande distribuzione, dell’orario di lavoro’. L’Ugl chiede di aprire una discussione generale tra sindacati e imprese: ‘Il riposo della domenica – sostiene Giovanni Centrella – non puo’ essere compensato con il riposo in qualsiasi giorno della settimana, quindi va ripensato il sistema, salvaguardando la liberta’ del datore di lavoro e del dipendente di regolarsi secondo le proprie esigenze’.
Critica sul lavoro domenicale anche la Confcommercio, per la quale questa ‘deregulation’ ‘non giovera’ ne’ ai consumi ne’ al pluralismo distributivo del nostro Paese’. Serve quindi una ‘urgente rivisitazione normativa del tema – chiede l’associazione dei commercianti – recuperando in particolare i profili di competenza delle regioni in materia di disciplina del commercio’.
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