Una Mustang gialla e’ spuntata oggi in vetta all’Empire State Building: il "matrimonio" tra due icone del sogno americano celebra il mezzo secolo della cabriolet della Ford che domani festeggia proprio a New York i suoi primi 50 anni. Ci sono volute sei settimane di preparativi e sei ore di lavoro per smontare, caricare nottetempo ieri in ascensore e rimontare sulla terrazza panoramica all’86esimo piano del grattacielo simbolo della Grande Mela un esemplare della decappottabile modello 2015.
La trovata e’ una replica della prima ‘ascensione’ della Mustang sull’Empire: avvenne nel 1965 e allora a salire sul grattacielo fu il modello inaugurale della "regina della strada", tenuto a battesimo il 17 aprile dell’anno precedente, padrino lo storico top manager italo-americano Lee Iaccocca, alla World Fair di New York: motore 2,8 da 105 CV, come punto di partenza la piattaforma della berlina anni Cinquanta Falcon, il modello originale verra’ riproposto per l’anniversario in edizione limitata da 1964 esemplari. Mustang e’ un cavallo selvatico del Nord America dal carattere vivace come sottolinea lo stesso nome di origine spagnola, mesteno, che significa "non domato". E il pony in corsa divenne il logo al centro della calandra nelle due varianti in vendita, decappottabile e coupe’.
Le concessionarie Ford, come Iacocca aveva previsto, furono prese d’assalto in quell’aprile 1964: baby boomer neopatentati come Gail Wise che cercava un’auto per andare al primo lavoro dopo il college e compro’ il primo modello mai venduto: tuttora gelosamente conservato nel suo garage.
Furono loro, i figli del "boom" postbellico a decretare il successo della vettura: 22 mila ordini nella sola prima giornata, 1,5 milioni di esemplari nei primi due anni di produzione presso impianti in California, Michigan e New Jersey. Il resto e’ una storia che ha accompagnato la gioventu’ americana sui nastri di asfalto delle sue infinite autostrade.
E’ una storia "on the road" punteggiata di canzoni ("Mustang Sally" nella versione piu’ popolare di Wilson Pickett) e comparsate a Hollywood: gia’ da "neonata" la Mustang era apparsa in "Missione Goldfinger" del 1964 anche se l’immortalita’ in celluloide l’avrebbe conquistata piu” tardi, nei leggendari nove minuti di furioso inseguimento di "Bullit" con Steve McQueen al volante. Un ruolo da co-protagonista valso alla puledra della Ford, oggi cinquantenne, anche la mitica stella nella Hollywood Walk of Fame.
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