Come un anno fa, per la campagna elettorale della Lega, occhi puntati su due piazze diverse. A Treviso, per Roberto Maroni. E a Brugherio, per Umberto Bossi. Ai ballottaggi la Lega ci arriva nel mezzo del duello (sempre a distanza, finora) fra il segretario che e’ titolare della linea politica e il presidente-fondatore che sogna il ritorno in sella a suon di interviste e che ieri ha ammesso di volersi ricandidare quando ci sara’ il nuovo congresso federale nel 2014. Entrambi, nelle ultime dichiarazioni, hanno evitato nuove polemiche dopo l’escalation degli ultimi giorni. Anche se ad alimentare la polemica sono le opposte fazioni del Carroccio.
In Lega ‘c’e’ un po’ di gente nervosa che ha buttato fuori troppa gente, da li’ sono derivate un po’ di reazioni’, ha detto Bossi senza grande enfasi prima di lasciare Roma. Ma quindi tutto puo’ rientrare? ‘Si’, si”, ha buttato li’ il Senatur in modo sbrigativo. In serata e’ atteso in piazza a Brugherio, in Brianza, per l’unico suo comizio in vista dei ballottaggi, a sostegno del candidato sindaco Maurizio Ronchi. E sara’ la prima occasione di incontro pubblico coi militanti dopo aver ingaggiato un duello col suo successore che rischia di destabilizzare il Movimento.
Maroni e’ invece arrivato gia’ nel pomeriggio in Veneto e in contemporanea al comizio di Bossi chiudera’ la sua unica giornata elettorale per i ballottaggi a Treviso, a sostegno di Giancarlo Gentilini. Per ora, il segretario della Lega e governatore della Lombardia ha lasciato cadere ogni discorso sulle polemiche che stanno scuotendo il suo partito, continuando dunque a trattare Bossi con freddezza, tanto che non e’ previsto che del caso si discuta negli organi direttivi del partito.
Quello di Bossi e’ considerato come uno sfogo personale che passera’. ‘Non fatemi parlare delle beghe interne alla Lega, perche’ di quello non parlo’, ha detto Maroni ai giornalisti arrivando a Bussolengo, in provincia di Verona, per sostenere il candidato sindaco, Massimo Girelli. ‘Piuttosto parliamo dell’impegno che attende i nuovi sindaci, compito da far tremare le vene dati i continui tagli e i bastoni tra le ruote che il Governo mette’. La sua linea non cambia: mostrare di non occuparsi delle ‘beghe’ e parlare invece, con un fitto racconto quotidiano via Twitter, degli impegni alla guida della Lombardia. A rispondere al Senatur sono cosi’ rimasti Giacomo Stucchi, neo-presidente del Copasir, che ha ricordato come ‘le parole di Bossi possano causare danni in vista dei ballottaggi’. E il vice-segretario Matteo Salvini, tornato a invitare ‘tutti a lavorare tanto e parlare poco: per Bossi c’e’ eterna riconoscenza ma il segretario eletto e’ Maroni’. L’ex deputata veneta Paola Goisis, espulsa dopo le tensioni di Pontida, e’ invece la voce che quotidianamente offre sostegno alla sfida di Bossi: per esempio ha riferito che ci sarebbe ‘un sondaggio riservato ad uso interno’ che da’ la Lega ‘all’1%, un partito ormai distrutto’.
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