Il ministro della Difesa, Mario Mauro, è rientrato nelle scorse ore dall’India, dove si trovava in visita privata, una visita durante la quale ha incontrato anche i due marò italiani, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, trattenuti in regime di detenzione con l’accusa di omicidio presso l’ambasciata italiana a Nuova Delhi. Il membro del governo si è detto convinto “della loro innocenza, e non da ieri. Ora pero’ sono piu’ convinto del fatto che riusciremo a dimostrarlo, e che presto i nostri maro’ potranno tornare a casa”. Intervistato da Avvenire, il ministro della Difesa continua: “Siamo piu’ fiduciosi in una soluzione equa e rapida”, perche’ ”e’ cambiato il clima, e di questo bisogna dar atto al lavoro svolto da Staffan De Mistura. Uno sforzo che potra’ favorire l’accertamento della verita’ in un clima piu’ disteso e sgombro da prevenzioni”. Inoltre ”e’ cambiata la situazione processuale, con la riapertura della fase istruttoria che ha consentito di ripartire da zero su nuove basi”.
Il ministro della Difesa ha raccontato che i due fucilieri “presso la nostra ambasciata godono di grande liberta’ e hanno il conforto dei familiari. Tuttavia non possono che vivere come una mortificazione il loro dover permanere li’ a disposizione in ogni momento dell’autorita’ giudiziaria indiana. Piu’ di tutto chiedono di non essere dimenticati”.
L’attenzione sul caso dei marò “è altissima”, assicura Mauro, spiegando che il premier Enrico Letta “ha imposto una linea di coordinamento operativo, ma soprattutto comunicativo, evitando di fare dichiarazioni a effetto che al posto di favorire l’esito potrebbero rischiare di allontanarlo”.
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