C’e’ una fotografia che in queste ore ha fatto il giro dei siti web: quella di un albergo, costruito a Peschici proprio dove si trova lo sbocco della foce di un torrente, una struttura in gran parte distrutta dalla violenza dell’acqua e dal nubifragio che si e’ abbattuto sul Gargano. E’ questa l’immagine-simbolo del cemento che sfregia la natura, diventata, in molte circostanze una ”preda”, cosi’ come sottolinea il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola.
Peschici e’ uno dei Comuni del Gargano che ha un lungo, lunghissimo elenco di danni da presentare: ammontano a 4-5 milioni di euro, escludendo quelli ai privati, dice il sindaco, Francesco Travaglione. Ma Peschici e’ anche uno dei comuni della bella costa pugliese dove il cemento ha aggredito il territorio, spesso, ”molto spesso, senza permessi oppure con carte timbrate da geometri e funzionari troppo compiacenti”.
Non lo nasconde, anzi, lo urla senza mezzi termini, l’assessore alla Protezione civile della Regione Puglia, Guglielmo Minervini, mentre va a Peschici e a Carpino, dove viveva con i genitori l’allevatore 24enne morto per la furia dell’acqua, l’unica vittima finora (un 80enne risulta disperso) di questa tragedia. ”Smettiamola di far colare cemento dove la natura va rispettata: smettiamola”, dice Minervini che promette: ”saremo inflessibili: i vincoli idrogeologici dovranno essere rispettati”. E ancora: ”Dobbiamo difendere la vita delle persone. L’allegra incoscienza di chi chiude un occhio e’ diventata qui come altrove ordinaria. E si costruisce ovunque. Ma ora basta. Ora – aggiunge – dobbiamo verificare come si sanano tutte queste ferite e dobbiamo mettere in campo una politica rigorosa per un solo fine: il rispetto del territorio”.
E mentre i militari dell’Esercito danno una mano alle popolazioni di Peschici e di Rodi Garganico a sgomberare le strade invase dai detriti, in strada, tra la gente, si parla di quei canali che avevano il compito di raccogliere acqua piovana proveniente dalla Foresta Umbra per portarla sino alla baia di Peschici, canali che, pero’, erano pieni di ghiaia che non e’ stata rimossa, canali accanto ai quali sono stati costruiti campeggi, bar e alberghi, alcuni abusivi, altri con autorizzazioni che sicuramente non andavano concesse.
”Il punto e’ che abbiamo a che fare con un territorio abusato, con ferite che vengono da un modello di urbanizzazione tra gli anni Settanta e gli anni Novanta soprattutto, che ha prodotto cose inaudite”, spiega il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, parlando con i giornalisti durante il suo sopralluogo a Carpino e a Peschici. Il governatore pero’ ci tiene a precisare due aspetti: ”la Puglia e’ la regione d’Italia che ha speso tutti i fondi a disposizione nella lotta al dissesto idrogeologico, 175 milioni di euro” e che ”sono state salvate molte vite umane grazie alla macchina dei soccorsi che ha funzionato”. La Regione, promette Vendola, aiutera’ il Gargano, anche se i danni sono ”giganteschi”.
Una cosa e’ certa, avverte il governatore: ”si volta pagina, la natura non e’ una preda per le stagioni di caccia. La natura va rispettata, a cominciare da strumenti di regolazione dell’urbanizzazione del territorio”. Ma a proteggere un territorio diventato fragile dal punto di vista idrogeologico – dicono esperti ed ambientalisti – ci dovranno pensare tutti, ma proprio tutti. La natura si e’ presa una rivincita sul disboscamento, sull’assenza di manutenzione dei corsi d’acqua, sulla mancanza di risorse finanziarie, sull’insistenza di adoperare un suolo in maniera sbagliata, sull’incapacita’ di chi doveva controllare e non lo ha fatto.
”E’ un territorio fragile, in alcune circostanze pesantemente violato interessato a un evento assolutamente eccezionale”, ha detto in Prefettura, a Foggia, il capo del dipartimento della Protezione civile, Franco Gabrielli secondo il quale ”ci sono le condizioni per la dichiarazione dello stato di emergenza”. E c’e’ sicuramente un altro importante passo da compiere al piu’ presto: ”ci sono interventi di Protezione Civile, legati al momento emergenziale, – ha detto Gabrielli – ma ci sono anche una serie di interventi di carattere strutturale per quelle che sono le situazioni di messa in sicurezza piu’ complessiva del territorio”.
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